
Un bonus da 1.000 euro per le famiglie - (nordnotizie.it)
Il provvedimento si allinea con le normative europee di uguaglianza. Ecco come molte più persone potranno avere il bonus da 1.000 euro
Il Bonus da 1000 euro, introdotto dalla Legge di Bilancio 2025, si configura come una misura cruciale per fornire un sostegno economico alle famiglie italiane. Grazie alla recente circolare INPS n. 76/2025, i requisiti di accesso al bonus sono stati ampliati, rendendo questa agevolazione più inclusiva e in linea con i principi europei di uguaglianza. Questa iniziativa non solo mira a sostenere le famiglie, ma rappresenta anche un passo significativo verso una maggiore equità sociale nel nostro Paese.
Il bonus rappresenta dunque un sostegno concreto per le famiglie, contribuendo a garantire un futuro migliore per la società nel suo complesso. Con queste nuove disposizioni, l’Italia si allinea alle migliori pratiche europee, in un periodo storico in cui è fondamentale investire nel futuro delle nuove generazioni.
Novità: più beneficiari per il bonus
Una delle principali novità del bonus riguarda l’estensione del beneficio anche ai cittadini extracomunitari con permessi di soggiorno validi per almeno un anno. Inizialmente, il bonus era limitato a determinate categorie di stranieri, creando disparità tra le famiglie. Con questa apertura, molte più famiglie regolarmente residenti in Italia potranno beneficiare di questo contributo, contribuendo così a un aumento della natalità e a una maggiore inclusione sociale.

La circolare INPS chiarisce che anche i rifugiati politici e i titolari di protezione sussidiaria hanno diritto a ricevere il bonus. Queste categorie sono ora equiparate ai cittadini italiani, secondo l’articolo 27 del decreto legislativo 251/2007 e dell’articolo 2 del regolamento (CE) n. 883/2004. Questo allargamento della platea non solo risponde a esigenze pratiche, ma rappresenta anche un importante riconoscimento dei diritti fondamentali di tutti i cittadini, indipendentemente dalla loro nazionalità o dal loro status legale.
Il provvedimento si ispira direttamente alla normativa europea e alla giurisprudenza della Corte di Giustizia dell’Unione Europea, la quale vieta qualsiasi forma di discriminazione nelle prestazioni sociali basate sulla nazionalità, a condizione che il richiedente disponga di un permesso di soggiorno di almeno un anno. Questo riflette un impegno più ampio dell’Unione Europea verso politiche di inclusione e solidarietà, sottolineando l’importanza di garantire pari diritti a tutti i residenti nel territorio dell’Unione.
Per poter accedere al Bonus nuovi nati, è necessario essere in possesso di uno dei seguenti permessi di soggiorno, con validità pari o superiore a un anno:
- Permesso per lavoro subordinato o autonomo
- Permesso per ricerca
- Permesso per cure mediche (ai sensi dell’art. 19, comma 2, lettera d-bis del T.U. Immigrazione)
- Permesso di protezione internazionale
È importante notare che non è necessario avere un permesso di soggiorno permanente; tuttavia, è essenziale che il permesso garantisca una stabilità sufficiente per la permanenza in Italia.
Oltre al possesso di un permesso di soggiorno valido, il richiedente deve soddisfare ulteriori requisiti:
- Residenza in Italia: Il richiedente deve dimostrare di aver risieduto in Italia in modo continuativo dalla nascita o dall’ingresso del minore nel nucleo familiare fino alla presentazione della domanda.
- ISEE minorenni: L’indicatore della situazione economica equivalente (ISEE) non deve superare i 40.000 euro annui. È importante evidenziare che l’Assegno Unico e Universale non viene considerato nel calcolo dell’ISEE, permettendo così a molte famiglie di rimanere entro i limiti stabiliti.
- Termini di presentazione: La domanda per il bonus deve essere inviata entro 60 giorni dalla nascita del bambino o dal suo ingresso nella famiglia. Questo termine è stato pensato per garantire che il supporto economico arrivi tempestivamente a chi ne ha bisogno.