Zaia : Adesso Autonomia. Zaia/Crozza: Salvini? Aiutiamolo a casa sua

Anche queste elezioni ce le siamo levate di torno. Riposti “santini”, volantini e tutto il necessaire per una buona campagna elettorale (ad onor del vero anche piuttosto breve in questa strana occasione), fatte le doverose congratulazioni ai vincitori (tutti se si ascoltano i segretari di partito), rimangono sullo sfondo alcune questioni che si protraggono da anni, o meglio da decenni. Una su tutte? anzi l’unica che veramente abbia un valore politico – strategico di lungo periodo? L’AUTONOMIA. Del Veneto in questo caso.

Ma facciamo un passo indietro, come prevedibile “Super Zaia” ha letteralmente fagocitato sia il suo stesso partito di provenienza, quella Lega Salvini Premier dalla quale tende – giustamente – a smarcarsi spesso e volentieri, sia qualsiasi progetto autonomista incapace di formulare una proposta attrattiva nei confronti dell’elettorato veneto. Con il 77% dei consensi espressi, Zaia ha letteralmente sbancato. Ma questo ormai è già storia. Ora è invece il momento di chiedersi, cosa se ne farà il buon Presidente di tutto questo consenso?

E’ evidente come il consenso bulgaro raccolto dalla coalizione e dalla lista che porta il nome Zaia inscritto nel contrassegno elettorale, voglia significare una sola cosa, AUTONOMIA!

In primis AUTONOMIA da Roma ovviamente. Lo sappiamo bene che in questi anni Zaia non si è certo dimostrato un “cuor di leone” nei confronti dello Stato italiano, ma è anche vero, non possiamo dimenticarcelo, che per l’elettorato Veneto è stato il primo (ed unico) Presidente a portare il popolo ad esprimersi circa la richiesta di maggiore autonomia nei confronti del potere centrale. Il Referendum del 22 Ottobre 2017 ha fatto da spartiacque ed ha mostrato che le rivendicazioni autonomiste non erano semplicemente tali,  ma erano e sono supportate dall’intero popolo Veneto.

Lunedì scorso, 1.883.959 voti hanno si confermato Luca Zaia Presidente, ma hanno pure confermato che la strada intrapresa con la consultazione referendaria era ed è quella giusta da percorrere.

Ma la voglia di AUTONOMIA espressa dal popolo Veneto non si esaurisce con la primaria richiesta di maggiori risorse (le proprie, è opportuno ricordarlo) allo Stato centrale;  è anche una richiesta di maggiore AUTONOMIA da Milano.  O meglio da quel partito ex nordista, che oggi nazionalpopolare, cerca in tutti i modi di soffocare le istanze venete in nome di un posticcio amore per l’identità nazionale.  AUTONOMIA quindi  data direttamente dal Popolo Veneto a Luca Zaia nei confronti di quel Matteo Salvini che ha sino ad ora frenato l’autonomia del Veneto.  Traducendo il concetto nel linguaggio caro ai Pentastellati delle origini – i cosiddetti grillini – il voto di Domenica 20 e Lunedì 21 è stato un chiaro “Vaffa Roma e Vaffa Salvini”.

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E ora? Ora tocca al “Doge” dimostrarsi degno di tale consenso e potere territoriale. Nell’attesa di vedere se e quando ciò avverrà, non mi rimane che sperare nelle parole di quello che riconosco essere l’unico vero leader autonomista, Il “Zaia – Crozza” di Canale 9, nella speranza di sentire il vero Zaia, un giorno, dire qualcosa che sia minimamente autonomista quanto le battute del comico Maurizio Crozza.

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