
di Marcus Dardi
Ingredienti: trippa, fagioli, passata di pomodoro, carote e sedano.
Alle sue origini, la “Trippa alla Milanese” era un piatto che accompagnava la vita dei contadini lombardi nelle occasioni più importanti.
Veniva principalmente consumata la notte di Natale, quando i contadini si riunivano nelle stalle dopo la messa di mezzanotte ma, veniva preparata anche in occasione delle fiere e dei mercati del bestiame.
Era ed è un piatto semplice ed economico. Veniva servito, nelle antiche osterie di Milano e dintorni e nel linguaggio dialettale popolare è ancor oggi “La busecca”.
Proprio per via di questo cibo ricorrente, gli abitanti di Milano venivano spess chiamati “busecconi” cioè mangia-trippa.
La parola busecca deriva dal “germanico” butze, che vuol dire viscere, pancia.
Trippa invece è un termine che deriva dall’antico celtico “tarp” che vuol dire mucchio, cumulo: infatti la trippa è un insieme di frattaglie ricavate da diverse parti dello stomaco di bovino e non dall’intestino.
Il famoso detto “non c’è trippa per gatti” deriva da un’ordinanza del sindaco di Roma Ernesto Nathan che nel 1910 circa decise di sospendere, per gli oramai nauseanti tagli alla spesa, l’acquisto di trippa che era destinata ai gatti che aiutavano a ripulire il Campidoglio dai topi.
Un abbraccio/ a big Hug
Marcus Dardi

Rispondi, replica o rettifica