Autonomia differenziata, un “progetto sovversivo”.Così una insegnante di italiano e latino di Roma.

Lo afferma “La Tecnica della Scuola” in una sua intervista a Marina Boscaino è insegnante di Italiano e Latino del Liceo Classico Francesco Vivona di Roma e tra i fondatori  del Comitato “Per la salvaguardia e il rilancio della Scuola della Repubblica”.
Boscaino è anche portavoce nazionale della Lipscuola e fa parte dell’Esecutivo per il ritiro di ogni autonomia differenziata, per l’unità della Repubblica e la rimozione di tutte le disuguaglianze. 

“Il progetto di autonomia differenziata distrugge in primo luogo il principio di uguaglianza: diritti di cittadinanza differenti – a partire da quelli universali  a quelli sociali – determinati sulla base della residenza: cittadini di serie A, B fino alla Z, a seconda di dove si è nati.
Se la Repubblica ha rappresentato sinora il perimetro entro il quale i diritti dovevano – almeno sulla carta – essere esigibili da tutte/i allo stesso modo e nelle stesse condizioni, l’autonomia differenziata istituzionalizza esattamente la condizione contraria. Viene bandito il principio di solidarietà, sancito dall’art. 2 della Carta, la richiesta di trattenere il gettito fiscale nel proprio territorio (la questione del “residuo fiscale”) elimina la possibilità di provare a sanare le sperequazioni tra i territori (determinate non solo – come invece sembrano affermare i governatori di Veneto, Emilia Romagna, Lombardia – da incapacità e malgoverno).”

La signora Boscaino farebbe meglio a dedicarsi all insegnamento delle sue materie e lasciar perdere quelle che non conosce. La disuguaglianza esiste già nei fatti se è vero che il sud sopravvive grazie ai 110 miliardi all’anno di residuo fiscale provenienti dagli “egoisti” Veneti, Lombardi, Emiliano Romagnoli, e Piemontesi. Senza parlare di Roma, la città natale dell’insegnante, che riceve annualmente centinaia di milioni con la scusa di “Roma capitale”.

L’Autonomia tende a far emergere invece dal sottosviluppo quelle regioni che oggi vivono in parte di sussistenza, stimolandole a gestire la cosa pubblica con minori sprechi ed assistenzialismo

Senza dimenticare, visto che la signora cita la Costituzione, che forme di maggiore Autonomia sono previste dagli articoli 116 e 117 della stessa Carta. Articoli modificati ed approvati proprio dal PD.

Ma si sa, a parlare son bravi tutti. Più grave quando lo fa una insegnante che dovrebbe elevarsi in cultura ed invece si appiattisce su stereotipi sbagliati e qualunquisti. Ma riprendendo un detto, è “facile farsi finocchio con il culo degli altri”

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Gianantonio Bevilacqua, giornalista pubblicista dal 1998 Ordine dei Giornalisti - Regione Lombardia. , Esperto di difesa e politica

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