La Spagna ha spiato illegalmente i telefoni dei leader indipendentisti catalani?

L’Università, di Toronto lo denuncia attraverso il suo Citizen Lab per la sicurezza elettronica. The Guardian ed El Pais rilanciano il sospetto secondo quanto afferma Dagospia. Il governo spagnolo spia illegalmente i telefoni degli indipendentisti catalani? L’ accusa è grave per una democrazia, ma di per sé plausibile. Eppure: perché un Paese che ha gratis il controllo dei ripetitori, deve giocare con le ombre?

Roger Torrent è il presidente del Parlament catalano. Indipendentista, è il numero due delle istituzioni regionali ed è lui la vittima più illustre del presunto hackeraggio. Ieri, commentando la notizia, Torrent ha schiaffeggiato Madrid. «Già sapevamo che lo Stato spagnolo ci spiava», ma oggi abbiamo queste «prove inconfutabili»

Il governo del socialista Pedro Sánchez ha risposto laconico. «Non ne sappiamo nulla». Lo stesso, l’ indiziato naturale, il servizio segreto spagnolo. «Un’ operazione del genere avrebbe dovuto essere autorizzata dalla magistratura». Allora chi ha comprato in Spagna il software Pegasus?

Chi l’ ha usato per ascoltare le conversazioni di tre politici catalani, leggere i loro whatsapp, scaricare le loro foto e magari anche accendere il microfono del loro telefonino per sentire quel che dicevano nel chiuso di una stanza.

L’intera storia del software è da film. Più horror che spy, in verità. Pegasus è (o era) capace di violare la sicurezza di tutti i telefonini. Elaborato da una compagnia high tech israeliana (e chi altri?) si vende ufficialmente solo a governi legittimi per combattere «crimine e terrorismo». Fino all’ anno scorso si infiltrava attraverso WhatsApp per controllare tutte le funzioni dell’ apparecchio. L’ hanno acquistato emiri e sultani, dittatori e autocrati.

Domenica una Corte di Tel Aviv ha respinto il ricorso di Amnesty International contro la società NSO che lo produce. Amnesty avrebbe voluto bloccarne l’ esportazione perché Pegasus si è rivelato un’ arma potente contro i difensori dei diritti umani. Si dice che l’ Arabia Saudita controllasse il dissidente Jamal Khashoggi attraverso Pegasus proprio prima di ucciderlo a Istanbul.

Madrid e Barcellona sono in rotta di collisione da anni. Nel 2017 il Parlament catalano ha proclamato l’ indipendenza e lo Stato centrale ha reagito processandone i protagonisti. I tentativi di conciliazione proseguono lentissimi. Persino nella lotta al coronavirus, Madrid e Barcellona non riescono a dialogare. In questo clima, sarebbe stato utile intercettare il telefono di Torrent, l’ anno scorso, mentre partecipava alle riunioni per la difesa degli indipendentisti. Ma era necessario violare le leggi?

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Gianantonio Bevilacqua, giornalista pubblicista dal 1998 Ordine dei Giornalisti - Regione Lombardia. , Esperto di difesa e politica

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