
Caro Beppe Grillo ti scrivo, ed è la seconda volta.
La prima nell’ormai lontano 24 ottobre 2018 sulle pagine di un’altra testata. Pensa era il giorno del mio compleanno e mi hai regalato un’uscita di quelle che un padre di una fantastica ragazza non avrebbe mai voluto come dono. Mi riferisco alla tua esternazione sui ragazzi che hanno dei problemi, almeno agli occhi di chi si definisce “normale” basandosi su parametri che essi stessi definiscono.
https://www.lindipendenzanuova.com/5stelle-un-spettacolo-che-possiamo-evitare/
A quella lettera non ho avuto risposta. Mi sarebbe piaciuto averla. Forse i tuoi scagliozzi che si definiscono “esperti” di quel mondo virtuale, al quale il movimento da te creato deve molto del suo successo, non te l’hanno segnalato, o forse, più semplicemente, non hai ritenuto di rispondermi. Il suo successo, o meglio, il suo successo passato, almeno secondo gli attuali sondaggi, considerate le scelte e le alleanze politiche seguite alla vostra elezione in quel Parlamento che volevate “aprire con un apriscatole come una scatoletta di tonno”.
E ritorno a scriverti. Questa volta il riferimento è al post che hai scritto sul tuo blog, quello privato e non quello del MoVimento 5 Stelle. Il titolo è “Virgì, Roma nun te merita” nel caso non l’avessi capito. https://www.beppegrillo.it/virgi-roma-nun-te-merita/
Per scriverlo, come da te sottolineato, ti sei fatto aiutare da tal Franco Ferrari se non altro, immagino, per l’utilizzo della lingua, il romanesco.
Ne riporto alcuni passaggi a mio avviso interessanti.
“A Virgì, pijia na valigia, tu fijio, tu marito, famme un fischio, che se n’annamo via da sta gente de fogna. Lassa perde. Nun te spormonà, sta a fa un bucio de culo, puro senza rubbà, e , chi te critica quà, chi te critica là, chi c’ha er pupo sur fòco, e, jielo devi da tojie, e n’artra che se lamenta che nun je risponni, che nun la vai a sentì, che c’ha puro lei quarche cosa da lamentasse. E che cavolo! Se chiama Virginia, mica è la Madonna der Divino Amore! Quella, dice , che fà li miracoli.”
Che dire? A parte la definizione di “gente di fogna” che io personalmente non condivido, tutto il resto potrebbe essere stato scritto riferito a qualunque Sindaco di qualunque comune di questa nazione che faccio sempre più fatica a definire stato. Fin qui nulla di nuovo sotto il sole.
“Voi no, cari romani, voi dovete da rompe er ca’… sempre. Nun è da oggi. Sò circa tremila anni che rompete li cojoni, ma nun fate mai gnente pé dà na mano, anzi, giù botte!”
E questo è il secondo passaggio assolutamente condivisibile. In tutti i sensi!
“Roma mica s’è fatta in un giorno. E voi, pretennete che sta pòra crista, che deve da combatte a mafia romana, e famijie Casamonica, casapound, forza nòva, li cazzari, sò due, e carciofare, Cartagirone co li giornali, Angelucci cò le cliniche, er Pd, a Lega, li fascisti, li zingari, li ladri, li corrotti che staveno dentr’ar comune, li corrotti dell’Atac, le perdite dell’acqua, li abusivi ne le case comunali, li politici che l’occupaveno, embè.”
E qui veniamo al punto: che Roma non fosse stato fatta in un giorno ce ne siamo accorti un po’ tutti qui in Padania, o se preferite al Nord. Anche perché dilapidare tutta quella montagna di soldi che il nord ha versato in tutti questi anni, dal 1871, anno della sua nomina a capitale di questa nazione, ad oggi, diventa quasi fantascientifico.
E a suffragare questa tesi, caro Beppe, ti ricordo che nel 2018 il Comune di Roma nel 2018 ha ricevuto 765 milioni di euro da parte dell’amministrazione centrale, circa 12 volte in più del contributo ricevuto dal Comune di Milano e che parte della cifra ricevuta dal Comune di Roma (765 milioni) si spiega come contributo Roma Capitale, che da solo vale quasi 530 milioni di euro. Questo contributo è stato istituito nel 1964 per far fronte alle esigenze cui il “Comune di Roma deve provvedere quale sede della Capitale della Repubblica”. E ancora: nel ’64 il contributo ammontava a 5 miliardi di lire, cifra elevata di 100 miliardi di lire a decorrere dal 1999 e incrementata di 103 milioni di euro a partire dal 2002. L’ultimo aumento del contributo risale al 2015 e vale 110 milioni di euro annui. Ma non ho finito.
“Nun ve basta che ve compra l’autobusse co l’aria fredda e calla, nun ve basta che ve rifà tutte e strade, nun ve sta bene che ve regala er mare libero, aricordateve quanno pe annà su la spiaggia dovevate da pagà l’ingresso, sveja! Era tutta mafia, ve stava bene? No. Perché sentivo tutti che se lamentaveno, e, nun c’era un buco dove potè annà ar mare.”
Beh almeno una consolazione: hanno “l’autobusse co l’aria fredda e calla” e possono andare al mare senza “pagà l’ingresso”.
E a noi Lombardi mancano sempre 54 miliardi l’anno!
“O volete Roma, o sète morti, che Roma, quell’artri, se la magneno”
Roma Caput Mundi, col culo e i soldi degli altri!!!
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