Mozart amava e temeva Milano. Là ci darem la mano.

di Marcus Dardi

Una delle cose che tutto il mondo più ci ammira è la storia della nostra Opera Lirica, le sue arie, la tecnica del Belcanto e la solennità delle nostre scenografie.
L’opera lirica è il fiore all’occhiello di Milano ma purtroppo è molto, troppo, trascurata dalle autorità, dai media, dalla stampa e dai milanesi stessi di ogni età.
Questa è una cosa gravissima perché si dà prevalentemente spazio a fenomeni più “moderni” come rap, hip-hop, trap, witch house, urban e simili “non-musiche”.
Inoltre oggi si tende a fare video musicali sempre più pieni di simbolismi satanico massonici che hanno lo scopo di inquinare gli animi dei giovani tendendo a far diminuire loro i sentimenti positivi di compassione, solidarietà e altruismo.


Il Teatro alla Scala è il massimo punto di riferimento di questa espressione musicale ed artistica. Dal 3 agosto del 1778, giorno della sua inaugurazione a oggi non ha mai smesso di offrire al mondo le sue soavi note.
Persino il grande Mozart veniva a Milano per far conoscere, e per far giudicare le sue Opere a Milano. Mozart infatti, tra il 1769 e il 1773 venne più volte a Milano. A 14 anni suonò l’organo nella Chiesa di San Marco. Fece il concerto di inaugurazione della sala della musica a Palazzo Clerici. Nella Chiesa di Santa Maria del Carmine eseguì alcune sue opere e diresse una messa cantata. Suonò nella Chiesa di San Fedele e in Sant’Antonio Abate.
Nel 1770 presentò, nel Teatro Ducale di Milano, la sua prima opera italiana Mitridate, re del ponto.


Le opere italiane di Mozart, che sono passate però alla storia e che sono conosciute dal grande pubblico sono: Così fan Tutte, le nozze di Figaro e il Don Giovanni.
Dal Don Giovanni del 1787 presentiamo: Là ci darem la mano.

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Un abbraccio/ a big Hug
Marcus Dardi

Mozart amava e temeva Milano. Là ci darem la mano. 2 Nord Notizie
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