
“Egregi rappresentanti politici del Sudtirolo, cari sudtirolesi, scriviamo insieme il prossimo capitolo della nostra storia, percorriamo insieme il cammino verso un futuro migliore. Il diritto all’autodeterminazione del Sudtirolo non può essere negato.”
Queste le parole contenute in un manifesto consegnato da una delegazione degli Schützen sudtirolesi, guidata dal loro comandante Jürgen Wirth Anderlan, al presidente del Consiglio Provinciale della Provincia Autonoma di Bolzano Josef Noggler del Südtiroler Volkspartei.
Il documento, di cui pubblichiamo il testo integrale sia in lingua tedesca sia in italiano, è stato letto nei tre idiomi parlati nella regione, il tedesco, il ladino e l’italiano.

Manifest
“Wenn Südtirol heute ein blühendes Land ist, so verdanken wir dies vor allem der Zähigkeitund dem Fleiß vieler Landsleute.
Südtirols Geschichte ist eine Geschichte von Armut und Entbehrung, von harter Arbeit und unbeugsamen Willen, von fremder Unterdrückung und einheimischem Widerstand, es ist eineGeschichte, die uns Respekt und Achtung abverlangt.
Das heutige Südtirol ist eine Erbschaft – von uns geerbt und geliehen. Aber nur auf Zeit, um es unseren Kindern weiterzugeben.
Vererben wir unseren Kindern aber vor allem eines; eine sichere Zukunft in einem sicheren Land.
Hohe Landespolitik, liebe Südtirolerinnen und Südtiroler, schreiben wir gemeinsam Geschichte und gehen wir gemeinsam diesen eingeschlagenen, diesen eigenen Weg bis zum Ende.
Zu keinem Zeitpunkt kann dem Südtiroler Volk das Recht auf Selbstbestimmung vorenthalten werden. Südtirol hat den Verbleib bei Italien nie angestrebt. Die Autonomie ist eine Zwischenlösung. Das Selbstbestimmungsrecht aber ist und bleibt ein Grundrecht eines jeden Volkes. Wir fordern deshalb im Sinne der Unabhängigkeit und Freiheit den Südtiroler
Landtag dazu auf, alles Notwendige in die Wege zu leiten.
Südtirol kann!”
Übergeben am 03 Juli 2020 dem Landtagspräsidenten Sepp Noggler

Manifesto
“Se il Sudtirolo oggi è una terra prosperosa, lo dobbiamo alla tenacia e all’operosità della nostra gente.
La storia sudtirolese è una storia di povertà e stenti, lavoro sodo e volontà tenace, oppressione straniera e resistenza nostrana, è una storia che va rispettata.
Il Sudtirolo odierno ha un’eredità, storica e di vita, che dobbiamo curare e mantenere per le generazioni future.
“Un futuro sicuro in una terra sicura” – ecco cosa vogliamo lasciare ai nostri figli.
Egregi rappresentanti politici del Sudtirolo, cari sudtirolesi, scriviamo insieme il prossimo capitolo della nostra storia, percorriamo insieme il cammino verso un futuro migliore.
Il diritto all’autodeterminazione del Sudtirolo non può essere negato. In nessun momento storico il Sudtirolo ha chiesto di far parte dello stato italiano. L’autonomia è stata ed è una soluzione temporanea. Il diritto all’autodeterminazione invece resta uno dei diritti fondamentali di ogni popolo.
Per questo chiediamo al consiglio provinciale di Bolzano di iniziare a sviluppare e percorrere questo progetto di indipendenza e libertà, dando la possibilità al popolo Sudtirolese di esprimere la propria volontà attraverso il diritto all’autodeterminazione, diritto del quale non ha mai potuto usufruire.
Il Sudtirolo può! Oppure “Insieme si può”
1 Affermato nella Carta Atlantica (14 agosto 1941) e nella Carta delle Nazioni Unite (26 giugno 1945; art. 1, par. 2 e 55), il principio di autodeterminazione dei popoli è ribadito nella Dichiarazione dell’Assemblea generale sull’indipendenza dei popoli coloniali (1960); nei Patti sui diritti civili e politici e sui diritti economici, sociali e culturali (1966); nella Dichiarazione di principi sulle relazioni amichevoli tra Stati, adottata dall’Assemblea generale nel 1970, che raccomanda agli Stati membri dell’ONU di astenersi da azioni di forza volte a contrastare la realizzazione del principio di autodeterminazione e riconosce ai popoli il diritto di resistere, anche con il sostegno di altri Stati e delle Nazioni Unite, ad atti di violenza che possano precluderne l’attuazione.
Consegnato al presidente del consiglio provinciale Sepp Noggler in data 3 luglio 2020.”

Questa lettera accompagna due documenti redatti dagli stessi Schützen sudtirolesi in 35 copie, una per ogni consigliere provinciale, che contengono le motivazioni culturali, politiche, storiche ed economiche che devono portare il sudtirolo alla secessione dall’Italia.
Due le soluzioni proposte: la prima l’unione con la nazione madre, l’Austria, la seconda la costituzione della Repubblica indipendente del Sudtirolo.
Una presa di posizione molto forte quindi da parte del gruppo sudtirolese che con questo atto investe il consiglio provinciale bolzanino, e di conseguenza il suo partito di maggioranza il Südtiroler Volkspartei, della responsabilità politica di portare avanti o di respingere le istanze di quella parte di popolazione favorevole alla separazione dall’Italia.
Un atto che sicuramente farà discutere molto e che viene, ricordiamo, dopo le polemiche conseguenti alle recenti manifestazioni separatiste del gruppo degli Schützen che hanno portato diversi esponenti politici altoatesini a prese di posizione molto forti.

Tra queste sicuramente da segnalare quella dell’onorevole Micaela Biancofiore che qualche tempo fa aveva depositato un esposto in procura contro i fuochi separatisti accesi sui dorsali delle montagne ed invitato addirittura il premier Conte a dichiarare fuori legge gli Schützen sudtirolesi.
Inoltre la vicepresidente della provincia e capogruppo della Lega Alto Adige, alleata proprio col SVP alla guida della Provincia Autonoma di Bolzano, Rita Mattei, ha recentemente presentato un’interrogazione in Consiglio Provinciale invitando il Presidente Arno Kompatscher a prendere posizione.
Laconico il commento del comandante Jürgen Wirth Anderlan che a NordNotizie, proprio in occasione di quell’atto politico, dichiarò “Noi non reagiamo, agiamo”.
E questo hanno dimostrato di saper fare con questa importante iniziativa che tra l’altro cade proprio nel momento in cui i tre parlamentari eletti nel SVP costituiscono l’ago della bilancia in Senato e che, non più di qualche giorno fa, dichiararono che il loro voto dipenderà “dai segnali del governo Conte a favore dell’Alto Adige”.
Insomma si prospetta un’estate calda sul fronte della politica sudtirolese.
Ma quali sono state le reazioni alla consegna di questi documenti? Noi abbiamo raggiunto telefonicamente sia il comandante Jürgen Wirth Anderlan sia il consigliere ex leghista Carlo Vettori.

“Il presidente Josef Noggler è apparso piacevolmente stupito dalla presenza massiccia degli Schützen sudtirolesi – un picchetto d’onore composto da un centinaio di persone, ndr – e dalla presenza dei giovani, che rappresentano il nostro futuro” ha detto il comandante Anderlan. “Nel mio intervento ho sottolineato che noi non siamo solo quelli che accendiamo i fuochi, ma siamo propositivi per il futuro della nostra gente e del nostro territorio. Dopo 100 anni di occupazione quello che chiediamo è la libertà e l’indipendenza del Sudtirolo. È impensabile che l’Italia riesca ad uscire da questa crisi dopo che per tutto questo tempo ha trascurato in questo modo le nostre genti”

Carlo Vettori, ex capogruppo della Lega Alto Adige, ora gruppo autonomo in consiglio provinciale, manifesta pieno appoggio all’iniziativa “Piena vicinanza allo Schützenbund, in un’ottica di un’Europa dei popoli (Vera e non sbandierata)” – ha dichiarato a NordNotizie. “L’illuminata guida del nuovo comandante incentrata sulla convivenza pacifica dei tre Gruppi linguistici abitanti il Sudtirolo, deve essere appoggiata moralmente e politicamente. Di fronte a una disfatta del governo centralista romano, l’unica soluzione è lo stato libero del Sudtirolo. Al pari della Catalogna, il Sudtirolo deve essere in nuovo condottiero nella rifondazione di un continente europeo rinnovato nei confini.”

Alleghiamo i due documenti consegnati ai consiglieri provinciali sudtirolesi.
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