
La soluzione delle soluzioni: tagliare le tasse! Come? Antani, come se fosse antani, con supercazzola prematurata con scappellamento a destra, per due, tarapia tapioco. Colao, lo stesso Conte, Di Maio, Di Battista, Renzi, tutti partono dall’assunto che le tasse devono essere diminuite perché il contribuente italico è estremamente penalizzato da una pressione fiscale folle, al limite dell’intollerabile. Inammissibile zavorra per le imprese, intorno al 68,5% la tassazione reale complessiva, contro, per fare un paio d’esempi, il 46,7% della Germania ed il 37,3% del Regno Unito. Anche Matteo Salvini ed il centro destra hanno fatto dello sforbiciamento delle imposte (chiamate non a caso imposte, imposte forzatamente ai contribuenti senza poter fiatare….) battendo costantemente il chiodo sulla flat tax, la tassa piatta basata su una aliquota fissa. Ai recenti Stati Generali si è parlato anche di un abbassamento temporaneo dell’Iva, ipotesi praticamente subito rientrata e che ha dimostrato l’ennesima distanza tra le due forze principali della maggioranza. Ovviamente proposta fortemente osteggiata anche in Europa, soprattutto dai cosidetti falchi.

L’emergenza covid costerà molto cara e presto ce ne accorgeremo visto che il lockdown, da solo, ha già bruciato più di 26 miliardi di euro. Ai quali vanno aggiunti i 9 miliardi di perdite comunicate dai Comuni e alle quali inevitabilmente andranno ad aggiungersi anche quelle delle Regioni. Non dimentichiamoci quanto disse il presidente dell’Inps, il buon Pasquale Tridico da Scala Coeli, nel mese di marzo scorso, cioè che fino a maggio non ci sarebbero stati problemi di liquidità, poi…. Visto il risultato dei pagamenti delle casse integrazioni qualche dubbio sicuramente è lecito porselo. Praticamente i presupposti per un default ci sono tutti. Quindi quale può essere la soluzione per far fronte a cotanto deficit? Semplice, semplicissimo, nuove tasse chiaramente. Il primo a proporre una supertassa è stato il democratico Graziano Delrio, una supertassa solidale da applicare ai redditi superiori agli ottantamila euro per il biennio 2020-2021. Altri, sempre a sinistra, caldeggiano la patrimoniale (una imposta che gravita sul capitale detenuto, il patrimonio, di beni mobili ed immobili, posseduti in patria e all’estero dal contribuente), qualcuno addirittura per il prelievo forzoso. Un grosso problema investira’ tutti gli enti locali che, se non saranno supportati dallo stato, si troveranno davanti all’insidioso bivio dell’aumento delle imposte o del taglio dei servizi essenziali.


A tutto questo aggiungiamoci le addizionali, le imposte sulle successioni e donazioni, quelle comunali, quelle regionali, la Tari, l’imposta di soggiorno, sull’occupazione del suolo pubblico, sulle lotterie e sui giochi, sull’emissione di Co2, sulla pubblicità che inevitabilmente, come in ogni buona manovra lacrime e sangue che si rispetti, aumenteranno, in alcuni casi, con percentuali significative. Dal primo luglio addio al cash, infatti la riduzione del contante, uno dei cavalli di battaglia di questo miope governo, imporrà la soglia limite di 1999,99 euro. Giova ricordare che tale soglia dovrebbe, salvo modifiche, scendere ulteriormente, tra sei mesi, il 1° Gennaio 2021, a 999,99 euro. Questi provvedimenti verrebbero messi in attuazione per combattere l’evasione fiscale, barzelletta tra le barzellette!

Gli errori del passato non fanno mai tesoro, superare quella che rischia di diventare una crisi epocale con nuovi balzelli è veramente pazzesco, ma soprattutto laddove, nelle virtuose Regioni del Nord, “creditrici” nei confronti dello stato di oltre 100 miliardi di euro di residuo fiscale, la follia è terribilmente esponenziale. Non meravigliamoci se l’Olanda, la Svezia, la stessa Germania non siano particolarmente ben disposte nei nostri confronti e nei confronti di tutti i “terroni” del sud europa come ha sentenziato un giornale dei paesi dei famigerati falchi del nord. Il debito, l’assistenzialismo, una atavica propensione a bruciare fiumi di quattrini in maniera scellerata non è e non sarà mai la soluzione del problema ma il problema stesso. Chi crede nell’autonomia e nell’indipendenza non può non essere d’accordo, totalmente d’accordo con i falchi.
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