Nasce l’Associazione “Felicita”. Primo atto esposto in procura contro il Pio Albergo Trivulzio. Felicità ma non per tutti.

A due mesi esatti dalla costituzione del comitato spontaneo “Verità e Giustizia per le vittime del Trivulzio” nasce l‘Associazione Felicita e lo fa presentando un esposto alla Procura della Repubblica di Milano in riferimento ai fatti accaduti al Pio Albergo Trivulzio, chiedendo agli inquirenti una prima valutazione sulla sussistenza del delitto di disastro sanitario.

Ma partiamo dall’inizio: chi sono i membri del comitato Verità e Giustizia per le vittime del Trivulzio, perché è nato e cosa si prefigge?

Nasce il 16 aprile inizialmente come pagina Facebook, in un primo momento dai familiari di una decina di pazienti deceduti o contagiati all’interno della RSA milanese, poi cresciuti rapidamente fino a 150. Il giorno dopo il primo atto formale: il portavoce Alessandro Azzoni presenta un atto di denuncia alla Procura della Repubblica di Milano per fornire un primo contributo informativo nell’ambito delle indagini in corso.

Dopo circa 15 giorni dalla fondazione, ed esattamente il 2 maggio, il comitato chiede urgentemente al Governo un Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri che dia priorità al diritto di cura e assistenza ai soggetti più fragili e garantisca ovunque la protezione dal rischio, l’accesso all’assistenza degli ospiti e la sicurezza degli operatori che si trovano nelle Residenze Sanitarie Assistenziali. Le testimonianze denunciano che la stessa situazione allarmante ancora in corso al Pio Albergo Trivulzio a Milano è diffusa in tutto il territorio nazionale. Proseguendo nella cronistoria si arriva al 12 giugno quando alcuni rappresentati vengono ricevuti dal prefetto dott. Renato Saccone per chiedere di riaprire le visite ai parenti dei degenti del PAT (https://www.nordnotizie.it/2020/06/13/pio-albergo-trivulzio-azione-collettiva-dei-parenti-delle-vittime/).

Ma veniamo alla costituzione dell’Associazione Felicita presentata durante una conferenza stampa il 16 giugno scorso. Innanzitutto il nome completo, Associazione Felicita-associazione per i diritti nelle RSA, la dice lunga. Non solo Pio Albergo Trivulzio quindi ma i fondatori si prefiggono di allargarsi a tutte le RSA italiane.

Lo scopo è quello di riunire i familiari dei degenti delle RSA e non a caso è nata durante l’emergenza sanitaria COVID-19.

Uno dei punti che viene affrontato da subito dalla neonata associazione è quello di sensibilizzare l’opinione pubblica affinché non ci sia nessun tipo di scudo penale per i politici eventualmente coinvolti in fatti che possano essere riferiti ad una male gestione dell’emergenza sanitaria, battaglia che NordNotizie ha perseguito sin dall’inizio https://www.nordnotizie.it/2020/04/09/firma-anche-tu-contro-lo-scudo-penale-per-i-politici/

Altra iniziativa la raccolta di testimonianze dei parenti delle vittime delle RSA che verranno raccolte, sotto forma di scritti, file audio o video, in un sito che sarà presto on line all’indirizzo www.murodellamemoria.com e che avrà lo scopo di mantenere vivo il ricordo delle persone colpite dalla pandemia all’interno delle strutture.

Dicevamo il primo atto formale la presentazione di un esposto alla Procura della Repubblica di Milano contro la gestione del Pio Albergo Trivulzio durante l’epidemia. Va ricordato, per onor di cronaca, che la nomina del presidente della struttura è competenza del Comune di Milano mentre quella del Direttore Generale dipende dalla Regione Lombardia, quindi nel segno della più completa trasversalità politica. L’atto è stato elaborato sulla base dei contributi provenienti dai familiari dei degenti che hanno aderito al Comitato, in particolare, delle denunce presentate nelle scorse settimane e delle testimonianze redatte su richiesta della Commissione Regionale di verifica per il Pio Albergo Trivulzio, integrati con quanto emerso dalle fonti di stampa più autorevoli ed è stato ed è stato corredato da ricostruzione dei fatti accaduti a partire dal mese di febbraio 2020 presso la RSA Pio Albergo Trivulzio, come spiega in una nota l’ufficio stampa della stessa associazione.

Durante la conferenza stampa del 16 giugno, alla quale NordNotizie ha partecipato, i legali dell’Associazione Felicita hanno spiegato quali sono i reati che vengono ipotizzati e posti all’attenzione della Procura.

Il primo riguarderebbe le Violazioni della disciplina prevista dal D. Lgs. n. 81/2008 in materia di salute e sicurezza sul lavoro”.

Nella fattispecie viene contestata la mancata adozione, da parte del Trivulzio, di procedure, protocolli e misure idonee a tutelare la salute dei lavoratori e dei pazienti e che non sia stata data attuazione a misure concrete per salvaguardare il personale e gli ospiti della struttura.

Il secondo reato ipotizzato è quello di Delitto di Disastro” ed in particolare il Delitto di disastro innominato”, il “Delitto di omissione dolosa di cautele contro infortuni sul lavoro”, il Delitto di disastro ambientale” e il Delitto di epidemia”.

In pratica gli avvocati ritengono che la propagazione del virus all’interno della Struttura, infatti, non avrebbe costituito un pericolo solo per la salute dei lavoratori e dei pazienti della RSA, ma ha interessato indistintamente tutti coloro che, nel corso degli ultimi mesi, sono venuti in vario modo a contatto con gli operatori sanitari e i degenti ivi ricoverati. In questo modo, la struttura ha avuto un vero e proprio effetto moltiplicatore del contagio anche verso l’esterno, così concorrendo ad aggravare il pericolo per la salute pubblica derivante dall’emergenza sanitaria. Di conseguenza, potrebbero essere ipotizzate le fattispecie di disastro sopra elencate.

A questo esposto-denuncia vanno aggiunti quelli di omicidio colposo e di lesioni colpose, già al vaglio della Procura.

Che dire: si prospetta sicuramente un’estate particolarmente “calda” per il Pio Albergo Trivulzio che ricordiamo essere l’RSA più grossa d’Italia.

Ben vengano le inchieste se portano a far chiarezza e giustizia su fatti così drammatici però con un unica speranza: che dietro alle iniziative “spontanee” di cittadini non ci sia, in origine o in seguito, nessuna strumentalizzazione politica.

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Regista televisivo e teatrale

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