
“In questa occasione abbiamo anche anticipato al prefetto che martedì 16 giugno, due mesi esatti dopo la costituzione del nostro Comitato, verrà presentata alla stampa l’associazione da noi costituita“. Con queste parole Alessandro Azzoni, portavoce del Comitato Verità e Giustizia per le vittime del Pio Albergo Trivulzio, all’uscita dall’incontro di una delegazione dei parenti della più grande Rsa di Milano con il prefetto Renato Saccone, ha ufficializzato la costituzione di un’associazione che avrà lo scopo, tra gli altri, di intraprendere azioni comuni per tutelare le istanze dei parenti delle vittime e degli ospiti della struttura.
“Il prefetto ci ha rassicurato molto e dalla settimana scorsa si è attivato presso la dirigenza per portare avanti le istanze di farci incontrare i nostri parenti”, ha continuato Azzoni, “ha chiesto alla dirigenza di attivare un protocollo da lunedì e ci auguriamo che, dalla prossima settimana, questo protocollo sia attuato e dia la possibilità alle famiglie di incontrare su appuntamento e con incontri protetti i nostri parenti”.
È questo l’ultimo atto, in ordine di tempo, della tormentata vicenda della gestione dell’emergenza coronavirus nella più grande RSA di Milano, vicenda che, ricordiamo, sta avendo strascichi giudiziari a causa dell’alto numero di contagi e di decessi riscontrati tra gli ospiti.
“Siamo sicuri – ha aggiunto Azzoni – in base alle testimonianze che abbiamo appreso in modo diretto, che non tutto quello che si sarebbe dovuto fare per evitare che l’epidemia dilagasse con questa forza è stato fatto”.
Dal canto suo il prefetto “si è detto vicino alle nostre famiglie ma naturalmente lascia alla magistratura il compito delle indagini”.
E i decessi nella struttura purtroppo non sono solo riconducibili direttamente al C0VID-19.
Infatti è di qualche giorno fa la notizia che una donna di 78 anni sarebbe morta per setticemia dopo che le sue piaghe da decubito sono andate in necrosi. La donna, che è sempre risultata negativa al Covid dopo 3 tamponi, è stata però “abbandonata”, seconda la famiglia che ha presentato una denuncia tramite il legale Alberto Tucci.
Secondo i familiari la causa sarebbe stata proprio “l’assenza delle cure adeguate” all’interno della casa di riposo, durante l’emergenza coronavirus, come dimostrerebbero le foto allegate alla querela che mostrerebbero ben visibile una grossa piaga sul lato posteriore, ormai totalmente infetta, causata da una lunga permanenza al letto.
La procura di Milano ha aperto un fascicolo per omicidio colposo contro ignoti, disponendo l’autopsia.
Rispondi, replica o rettifica