
di Marcus Dardi
Felicità, è un bicchiere di vino con un panino cantavano a Sanremo Albano e Romina.
Cosa c’è di meglio di un buon pane e salame?
Nulla, è un cibo semplice, estremamente popolare, estremamente salutare ed estremamente semplice e gustoso.
La parola salame deriva dall’espressione latina “salamen” che indicava tutti i cibi salati.
L’espressione “sei un salame” alludendo al pesce salato veniva attribuito ad una persona goffa, lenta e impacciata.
Pensando al pane e salame, per star più leggeri si consiglia il Salame Milano.
Il Salame Milano è una specialità milanese che usa carni magre – spalla di maiale e manzo con lardo, pepe e poco vino aromatizzato con aglio.
Si presenta in 40, 50 cm di lunghezza e deve avere almeno 4 mesi di stagionatura.
La sua particolarità è che le parti grasse e magre sono di grana fine. Questi si realizza tritando la carne con un apposito tritacarne chiamato “finimondo” e lasciato stagionare per 9 settimane.
La Luganega è una salsiccia fatta con il Salame Milano.
Il salame Milano viene detto anche Crespone e sembra abbia avuto origini dal salame ungherese ma il salame Milano ha un gusto più dolce e delicato.
E il vino?

Per compensare il grasso del salame si consiglia un vino rosso frizzante, non troppo alcolico e abbastanza intenso.
Rimanendo il più vicini possibile a Milano, stappiamo un bel “Sangue di Giuda”
Il Sangue di Giuda è un vino dell’Oltrepò pavese. Viene coltivato in una zona molto circoscritta dove il terreno è argilloso e calcareo.
Il nome di questo vino proviene da una leggenda che val la pena di raccontare.
Narra dunque la leggenda che Giuda profondamente e amaramente pentito di aver tradito il suo “Maestro”, confesso il suo sentimento a Gesù.. Allora Gesù, in segno di perdono, fece resuscitare Giuda in quel di Broni, paese dell’Oltrepò Pavese.
Giuda apparve così, in carne e ossa, davanti a dei viticoltori. I contadini, riconoscendolo, lo volevano condannare per aver tradito Gesù, ma Giuda spiegò loro della grazia ricevuta da Gesù e compì lui stesso un miracolo.
Giuda risanò le viti dei contadini che non producevano più uva a causa di una grave malattia dei vigneti.
Le viti guarirono, produssero tanta uva e vi fu un’abbondanza di vino mai vista.
I contadini, riconoscenti del miracolo di Giuda, vollero allora rendergli omaggio chiamando quel vino “Sangue di Giuda”.
Un abbraccio/ a big Hug
Marcus Dardi

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