
A quanto pare qualcuno ha trovato un buon impiego grazie ai Navigator. E ben retribuito, anche in termini di benefit. Sarebbe sicuramente il caso di Domenico, detto Mimmo, Parisi, presidente dell’Anpal, l’Agenzia Nazionale Politiche Attive Lavoro, se quanto scritto in una lettera dal direttore generale dello stesso ente, Paola Nicastro, e ripresa da Repubblica, corrispondesse a verità.
“Non è vero che Mimmo Parisi ha rendicontato le sue spese come presidente di Anpal, 160 mila euro nel 2019 tra voli in business Roma-Mississippi, macchina con autista, alloggio di servizio, al direttore generale dell’Agenzia per le politiche attive del lavoro. Non è vero che il collegio dei revisori di Anpal ha approvato il suo affitto da 2.700 euro al mese per un appartamento a Roma. Non è vero che la “struttura” di Anpal, quindi ancora il suo direttore generale, impedisce a Parisi di usare i 25 milioni stanziati per la mitica App, quella che consentirebbe ai navigator di incrociare domanda e offerta di lavoro. Per ben tre volte il cda si è rifiutato di approvare il piano industriale di Parisi: qualche problema c’è”.
Questo è solo l’ultimo tassello, in ordine di tempo, di una vicenda è tutto fuorchè chiara e che ha avuto una forte cassa di risonanza dopo le tre lettere, questa di Paola Nicastro è solo l’ultima, pubblicate dai vertici dell’agenzia.
Insomma un duro attacco che viene proprio dall’interno dell’ente che gestisce l’inserimento nel mondo del lavoro dei fruitori di quel provvedimento, il reddito di cittadinanza, approvato dal governo precedente, Lega-Movimento 5 Stelle, e fortemente voluto proprio da questi ultimi.
Un forte investimento di denaro che al momento ha prodotto solo scarsi risultati in termini di occupazione.
Un fiume di soldi la cui provenienza i residenti al Nord hanno pochi dubbi.
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