
Sarebbero 230 mila le persone malate di tumore lasciate senza cure preliminari. Questo è il dato emerso da un’analisi della presidente della Fondazione Aiom, l’associazione dei medici oncologi, Stefania Gori, e riportato dal Corriere della Sera.
Questa sarebbe la conseguenza di tre mesi senza screening per i cittadini che non sapevano di esserne affetti e di tre mesi senza controlli per quelli che invece, dopo aver conosciuto la diagnosi e avviato un percorso terapeutico, sono stati impossibilitati ad effettuare i controlli periodici necessari per verificare gli effetti della cura.
La già drammatica situazione causata dall’epidemia, che ricordiamo ha colpito finora 236mila persone in Italia, deve essere quindi allargata ai 10 milioni di cittadini con patologie oncologiche e cardiovascolari, che non hanno potuto godere di diagnosi e cure tempestive.
Un quadro che si aggrava ulteriormente se si considera i malati cronici affetti da altre patologie, quali il diabete per citarne una purtroppo comune, che non hanno potuto effettuare i controlli periodici previsti.
A questo si deve aggiungere il fatto che attualmente le liste di prenotazione sono intasate ed i tempi per accedere a questi controlli si sono enormemente allungati.
Insomma una situazione devastante che inevitabilmente porterà a delle conseguenze drammatiche.
La sensazione è che pagheremo ancora per lungo tempo le conseguenze di questa pandemia.
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