
Irene Pivetti, 57 anni ben portati. La più giovane Presidente della Camera della storia repubblicana. Dal 1990 al 1994 responsabile della Consulta Cattolica della Lega Lombarda, nel 1992 viene eletta deputato e riconfermata nel 1994 quando viene eletta Presidente della Camera a 31 anni. Rimane in carica per due anni. Nel 1996 viene rieletta ma poco dopo viene espulsa dalla Lega Nord per la sua netta opposizione alla linea secessionista sancita sul Po nel settembre 1996.
Alterne vicende politiche di scarso rilievo e poi si butta nella attività di consulenza e nel giornalismo per poi sfociare nella carriera televisiva.
Arriviamo ad oggi quando la Guardia di Finanza perquisisce la sua abitazione per una indagine a suo carico per riciclaggio.
L’inchiesta per riciclaggio su Irene Pivetti e alcune sue società è coordinata dal pm Giovanni Tarzia e non riguarda l’emergenza Covid. Il fascicolo è aperto da tempo in Procura a Milano e oggi sono state effettuate perquisizioni e acquisizioni di documenti. Nei giorni scorsi, invece, la Procura di Roma ha inviato ai colleghi di Milano per competenza territoriale l’indagine avviata nelle scorse settimane sulla società ‘Only Logistics Italia‘, amministrata dall’ex presidente della Camera ed ex esponente leghista.
Il procedimento, in cui si procede per il reato di frode nelle pubbliche forniture, riguarda una partita di dispositivi di protezione individuale commissionata nell’ambito dell’emergenza coronavirus. I magistrati di piazzale Clodio, il 29 aprile scorso, avevano effettuato una serie di acquisizioni documentali nella sede della Protezione Civile e in particolare sui contratti di fornitura stipulati con la società. Sulla società della Pivetti per il caso mascherine sono state avviate indagini anche a Savona e Siracusa, mentre a Roma ha aperto un procedimento anche della Corte dei Conti.
Irene Pivetti risulta essere indagata insieme ad altre cinque persone per riciclaggio per una serie di operazioni sospette di import/export con la Cina. È quanto si apprende da fonti investigative vicine all’indagine, avviata un anno fa dagli investigatori della Guardia di Finanza e coordinata dal pm di Milano, Giovanni Tarzia. Le perquisizioni odierne dei militari delle fiamme gialle hanno riguardato nello specifico l’abitazione milanese dell’ex presidente della Camera dei Deputati e di due uffici, di cui uno con sede nel capoluogo lombardo, di società a lei riconducibili. All’esito dell’attività sono stati sequestrati documenti cartacei e materiale informatico.
La “pasionaria” della Lega era soprannominata. Legata ad ambienti cattolici molto vicini al Vaticano, era diventata l’intermediaria di Bossi con la Santa Sede. Una carriera tutta in salita seppur spregiudicata. Poi il crollo. Il suo ruolo non poteva sposarsi con la linea dura del Senatur del 1996 all’epoca della proclamazione della Padania e delle camice verdi. Dalle stelle alle stalle. Mai si sarebbe immaginato di vederla comparire nelle cronache giudiziarie per questioni che con la politica nulla hanno a che fare.
Povera Irene e poveri i leghisti che vedevano in lei la guerriera padana. Giovanna D’Arco si è immolata in battaglia, Irene per un pugno di mascherine…….
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