
di Marcus Dardi
Sembra proprio che la politica, soprattutto quella becera da pettegoli, invade campi che non le appartengono, combina solo danni.
Vissuta oramai come una tifoseria da ultras, quando un partito si impossessa di una musica, riesce a farla diventare simbolo di uno schieramento calpestando storia, valori e tradizioni.
Questa mostruosità si è scagliata con violenza e aggiungerei anche con molta ignoranza sulla canzone popolare “La canzone delle mondine” chiamata più semplicemente “Bella Ciao”.
Questa canzone è tra le più famose canzoni popolari italiane e la sua storia è davvero affascinante.
La sua musica, di un autore sconosciuto, sembra provenire da una “carole” francese del 1500. La “carole” è una danza antica di più persone che si faceva tenendosi per mano girando in tondo e accompagnandosi con un canto. Spesso, nelle versioni contadine, si ballava in cerchio intorno ad un fuoco.
Questa musica varcò presto il confine francese e giunse in Piemeonte e nella bassa Lombardia del pavese. Qui divenne il canto delle mondine.
La canzone delle mondine si spostò poi in tutto il nord Italia arrivando fino in Veneto.
Essendo così famosa, come spesso accade con le musiche più popolari venne utilizzata con un testo diverso. Durante la II guerra mondiale, infatti, i partigiani ne cambiarono il testo e ne fecero il loro inno: divenne così Bella Ciao.
Oggi “Bella Ciao” è una canzone conosciuta in tutto il mondo. Viene ancora utilizzata come simbolo durante le molte rivendicazioni di libertà che, purtroppo, vengono ancora evocate nelle manifestazioni di protesta.
Nadine & Marcus la eseguono nelle due versioni.
Un abbraccio/ a big Hug
Marcus Dardi

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