
Ad affermarlo è il direttore di terapia intensiva dell’Ospedale San Raffaele di Milano, Alberto Zangrillo, durante un intervento a “Mezz’ora in più” su Rai3. “Che il virus dal punto di vista clinico non esista più lo dice l’università Vita e Salute del San Raffaele, lo dice uno studio fatto dal virologo direttore dell’Istituto di virologia, professor Clementi, lo dice insieme alla Emory University di Atlanta, il professor Silvestri: i tamponi eseguiti negli ultimi dieci giorni hanno risultati con una carica virale dal punto di vista quantitativo infinitesimale rispetto ai tamponi eseguiti sui pazienti un mese fa”.
“Terrorizzare il paese è qualcosa di cui qualcuno si deve prendere la responsabilità” ha aggiunto il dottor Zangrillo. “Si ritorni alla vita normale. È auspicabile che il virus scompaia per sempre, come la Sars”.
Dichiarazioni ottimistiche da parte del medico che però sicuramente faranno discutere. “Lo dico consapevole del dramma che hanno vissuto i pazienti che non ce l’hanno fatta – ha aggiunto Zangrillo – non si può continuare a portare l’attenzione in modo ridicolo come sta facendo la Grecia sulla base di un terreno di ridicolaggine, che è quello che abbiamo impostato a livello di comitato scientifico nazionale e non solo, dando la parola non ai clinici e non ai virologi veri. Il virus dal punto di vista clinico non esiste più. Ci metto la firma”.
Parole di elogio inoltre sono state spese dal dottor Zangrillo nei confronti di Milano “Tutti parlano di Milano e della Lombardia, in realtà ci sono state delle zone ben precise dove si è verificato il cluster. Milano ha reagito in modo straordinario, lì il virus praticamente non si è diffuso. Era difficile perché avevamo a che fare con un virus estremamente contagioso, in una Lombardia che per una serie di ragioni era estremamente esposta”.
Alla trasmissione era presente anche il ministro della Salute Roberto Speranza: “Le settimane che arriveranno saranno ancora dall’esito non scontato e quindi i comportamenti individuali saranno la chiave veramente determinante. Abbiamo ancora bisogno di comportamenti corretti” ha ribattuto.
“Credo che le misure adottate, soprattutto in Europa, ci hanno consentito di superare la fase più difficile ma la Fase 2 è una fase di convivenza – ha continuato il ministro – il virus lo abbiamo contenuto e le regole fondamentali continuano ad essere quelle del distanziamento, della mascherina e del non assembramento”.
“Il rischio c’è, è sbagliato non riconoscerlo. Il rischio 0 non esiste ora, arriverà solo con il vaccino che mi auguro arrivi presto”.“
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