
Protesta sotto Palazzo Lombardia per la gestione dell’emergenza Covid. Presenti anche i Carc insieme ai centri sociali e ai cobas.
Ieri a Milano, sotto la sede della Giunta Regionale della Lombardia, in Piazza Citta’ di Lombardia a Milano, si tenuto un presidio di centri sociali, cobas e gruppi extraparlamentari di estrema sinistra per chiedere il commissariamento della Regione rea di aver mal gestito l’emergenza Covid 19. Spiccava la presenza dei militanti del Partito dei comitati di appoggio alla resistenza per il comunismo, i “famosi” Carc, coloro i quali hanno firmato il murales “Fontana Assassino” a Crescenzago e divulgato volantini dello stesso tenore alla case Aler del Gratosoglio. Gli autori del murales sono stati, nel frattempo, identificati dal dipartimento antiterrorismo della Procura di Milano che sta valutando per quali reati iscrivere i responsabili sul registro degli indagati. Il fascicolo è stato aperto per diffamazione e minacce aggravate, gli investigatori stanno anche analizzando tutte le minacce comparse sui social e le intimidazioni a cui il Governatore lombardo è stato sottoposto nelle ultime settimane.

Il presidio ha cercato, sin dai primi momenti, di muoversi in corteo occupando Via Melchiorre Gioia, dove si sono registrati attimi di tensione e qualche tafferuglio, riuscendo ad eludere, cambiando repentinamente direzione di marcia, il pressing della Polizia, improvvisando un corteo, ovviamente non autorizzato, che ha percorso le vie intorno al Palazzo. Significativi i cori intonati, “Fontana attento, fischia ancora il vento” e “il virus è il profitto”. Singolare anche la richiesta fatta alle forze dell’ordine, “voi siete onesti fateci passare, abbiamo il diritto di manifestare”. Chiuso temporaneamente il traffico nelle vie Galvani, Pirelli e Melchiorre Gioia. Da segnalare la presenza anche del Partito della rifondazione comunista, dei Cub e del Fronte popolare.
“Approfittando dell’emergenza questi soggetti stanno creando un intollerabile clima di tensione a Milano. Chiediamo al Viminale di identificare e multare tutti i partecipanti alla manifestazione, per non aver rispettato le regole del distanziamento sociale e di tenere una linea dura verso i Carc e tutti coloro i quali, nelle ultime settimane, minacciano il Presidente Fontana.” Questo il commento a caldo del Commissario della Lega milanese Stefano Bolognini. Dello stesso tono le dichiarazioni del deputato leghista ed ex sottosegretario al Ministero dell’Interno, nel primo governo Conte, Nicola Molteni. “Il Carc, che ha rivendicato gli insulti ad Attiglio Fontana, sta manifestando sotto la sede di Regione Lombardia insieme ad altri estremisti di sinistra. Solidarietà al Presidente, che per l’odio scatenato nei suoi confronti si e’ visto assegnare la scorta. Il Ministro dell’interno Lamorgese non ha nulla da dire? È tutto normale che chi definisce “assassino” Fontana possa impunemente manifestare sotto gli uffici di Fontana stesso? Il PD vuole commissariare la sanità lombarda esattamente come dicono i signori del Carc: è in imbarazzo, almeno un po’? “.
Certamente balza all’occhio in maniera inequivocabile un’arroganza ed un disprezzo totale della legge, della convivenza civile, nonché delle più elementari norme democratiche di questi individui che non possono essere tollerate. Bloccare il traffico, fare chiudere delle strade, creare un evidente assembramento, nel caso dei commercianti che protestavano civilmente per rivendicare i propri diritti pesantemente sanzionato, creare tensione e scontri, vomitando odio e seminando minacce è da condannare con forza, in primis dalle istituzioni. Sarebbe opportuno che il Sindaco Sala, pronto a presentarsi con tanto di fascia al passaggio delle frecce tricolori sui cieli milanesi, evidente “spottone” in versione elettorale, prendesse apertamente le distanze e condannasse questa pagina poco edificante di antidemocrazia.

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