
Un altro punto fondante della politica salviniana sta traballando. “La maggioranza del partito ha deciso che dall’UE non si esce” afferma Zaia. E questo la dice lunga su quanto siano in mano del Capitano le scelte politiche del partito. La lenta discesa del Segretario nei consensi fa rialzare la testa ad alcuni che finora l’hanno tenuta abbassata per amore di cadrega.
Prima il numero due, Giancarlo Giorgetti, fa chiaramente capire che non ha alcuna intenzione di approvare una linea anti europeista tanto è vero che sponsorizza “l’amico Draghi” come salvatore della patria con un governissimo che ai più fa venire il mal di pancia ma che il Coronavirus forse potrebbe far digerire.
Adesso rincara la dose Zaia chiamando “fondamentalista” chi ancora in Lega auspica l’uscita dalla UE come dogma di partito. Borghi è avvisato, e forse anche il Capitano.
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