Milano, 1 donatore di sangue su 20 era già stato contagiato prima del paziente 1 di Codogno

E questa è un’altra mazzata sulla nostra sanità che, nonostante fosse chiaro da mesi che il rischio di ingresso del Coronavirus era concreto e reale, avallato anche dagli scenari oggetto di studio del Governo, nessuno si è preoccupato di lanciare l’allerta finchè l’intuizione dell’anestesista di Codogno non ha messo tutti davanti alla cruda realtà. Il virus era tra noi.

Una ricerca fatta dal Policlinico di Milano sui donatori di sangue tramite test sierologici ha provato come il virus fosse in città già settimane prima rispetto al caso di Codogno. Ed era presente anche in persone asintomatiche. I risultati dell’indagine hanno evidenziato come il virus avrebbe colpito in primis i giovani, riuscendo poi ad arrivare agli anziani. 1 su 20: questo il rapporto dei contagi ottenuto dallo studio effettuato su 800 donatori di sangue.

All’inizio dell’epidemia il 4,6% dei donatori aveva già gli anticorpi contro il coronavirus, dato che è salito a 7,1% all’inizio di aprile. Questo studio può dare qualche primo indizio su basi scientifiche dell’entità del contagio sommerso nella città

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Gianantonio Bevilacqua, giornalista pubblicista dal 1998 Ordine dei Giornalisti - Regione Lombardia. , Esperto di difesa e politica

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