Ospedale Fiera di Milano: dubbi sull’utilizzo dei fondi.

Non c’è pace per il nuovo ospedale fiera di Milano nato grazie alla donazione di privati per fronteggiare l’emergenza coronavirus. Dopo le polemiche per il suo sottoutilizzo e per il rischio della conseguente chiusura, seguite da quelle per la nomina a vicepresidente di Giulia Martinelli, già segretaria personale di Attilio Fontana ed ex compagna di Matteo Salvini, si aggiunge anche quella per la mancata comunicazione dell’utilizzo dei fondi versati dai privati.

A sollevare la questione uno studio legale di Milano che avrebbe contribuito alla sua costruzione con un versamento di 10 mila euro.

E’ vero che 10mila euro non sono una grande somma – spiega all’AGI l’avvocato Giuseppe La Scala, responsabile di uno studio legale che conta 200 legali e 150 dipendenti – per uno studio come il nostro che è una spa e ha fatturati importanti, ma li abbiamo dati in un momento in cui i soci e gli avvocati si sono tagliati lo stipendio e i dipendenti sono stati messi in cassa integrazione. Abbiamo una sede in via Correggio, a due passi dalla Fiera, e, anche per questo, ci siamo sentiti ‘chiamati’ a dare il nostro contributo. Poi abbiamo capito che il progetto scontava di una certa approssimazione dal punto di vista sanitario. Non solo col senno di poi, ma anche col senno di prima poteva essere fatto molto meglio”.

Ma non è questo l’aspetto che più interessa l’avvocato, ma la mancanza di rendicontazione di quella che lui stesso ha definito una sorta di “scatole cinesi”.

La Fondazione Comunità, una sorta di emanazione di Fondazione Cariplo, ha costituito al suo interno un fondo dedicato il cui primo donatore è stata Fondazione Fiera con 50mila euro e gli spazi messi a disposizione. Questo fondo dedicato aveva un comitato di gestione composto da un rappresentante della Fondazione Comunità e due di Fondazione Fiera con funzioni di indirizzo, cioè di consigliare a chi dare i quattrini. Fondazione Comunità sgancia i quattrini a quelli che fanno iniziative connesse all’ospedale e questi rendicontano alla Fondazione Comunità che, a sua volta, rendiconta a se stessa e a Fondazione Fiera. Insomma, se la cantano e se la suonano”. La Scala dice che si sarebbe aspettato “una bella pagina di giornale che dica come sono stati spesi i soldi e se c’è l’intenzione di smantellare la struttura oppure conservarla per eventuali ritorni del virus”.

Chiederemo agli enti, in base alle norme sulla trasparenza, un accesso agli atti dal punto di vista amministrativo perché, anche se la fondazione è di diritto privato, in questi casi quella della Fiera ha un’origine pubblica e la Fondazione Comunità è emanazione di una banca e quindi ha dietro un sistema di vigilanza pubblica. Poi dovrebbe esserci anche un controllo della Prefettura sulle fondazioni private che non so se è stato esercitato” aggiunge l’avvocato La Scala. “Se dovessero risponderci che gli atti non ce li possono dare perché sono organismi privati e non enti pubblici, allora siamo pronti ad andare da un giudice civile al quale spiegheremo che, anche se si tratta di una donazione, essendo stata sollecitata sulla base di uno scopo, deve vedere i i donatari obbligati a rendere conto del rispetto dello scopo. Questo è dovuto a noi e ai cittadini”.

La vicenda ha avuto un primo risvolto. Infatti dopo la pubblicazione dell’articolo da parte dell’AGI l’avvocato La Scala ha riferito di essere stato contattato dal commissario straordinario Guido Bertolaso. “Mi ha autorizzato a diffondere la notizia che ha diffidato la Regione Lombardia e la Fiera dal chiudere la struttura. Mi ha anche detto che non era quello l’ospedale che lui voleva e che, dopo che si è ammalato, di fatto è stato esautorato dall’operazione”.

Non si è fatta attendere la risposta di Bertolaso che ha smentito le parole di La Scala sostenendo di essersi limitato a rassicurare il legale sul fatto “che, come Fontana dichiara ormai ogni giorno, l’ospedale non verrà smantellato”. Ha inoltre negato di avere accusato il Presidente della Regione di averlo escluso dal progetto.

Insomma una vicenda che farò ancora molto parlare di se e che rischia seriamente di avere degli strascichi legali.

Fonte AGI

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Regista televisivo e teatrale

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