
La notte fra l’8 il 9 maggio 1997, 23 anni fa, 9 Veneti raggiunsero l’imbarcadero del Tronchetto e caricarono il tanko Marcantonio Brigadin sul traghetto di mezzanotte della linea pubblica ATCV. La storia di quei giorni la racconta molto bene Roberto Pisani in W San Marco.
Il gesto dei Serenissimi era dimostrativo. Nessuno potrebbe pensare che si possa condurre una rivoluzione in 9 e dall’alto di una torre. Fu però talmente forte da mandare in panico lo stato italiano e da scatenare da parte sua una reazione durissima e insensata. Forse dipendeva dal fatto che i componenti del Veneto Serenissimo Governo, i Serenissimi, in quelle settimane erano riusciti a intromettersi nelle trasmissioni del Tg1 e a inviare in questo modo i loro comunicati, in lingua veneta e molto convincenti, sovrapponendoli all’audio del telegiornale di RaiUno, senza che nessuno riuscisse ad impedir loro di farlo. Chiedevano di ripristinare l’indipendenza della Serenissima Repubblica di Venezia.
Chi ha ascoltato dal vivo come me, quelle trasmissioni non può aver dimenticato i sentimenti che si provavano. La sfida pacifica ad uno Stato diventato un peso insopportabile per una parte dei cittadini, quelli del Nord, era esaltante. Lo era anche per quei cittadini che mai avrebbero alzato un solo dito verso il prossimo, qualunque prossimo. Tutti erano d’accordo con i Serenissimi. Tutti andarono su Po, il 16 settembre 1996, per dichiarare l’indipendenza della repubblica federale della Padania. Tutti erano pronti alla rivoluzione, che però non arrivò.
I secondi Serenissimi

Quasi 20 anni dopo, un altro gruppo di veneti si preparava a fare lo stesso gesto dimostrativo. Volevano portare un tanko in piazza san Marco per ricordare il gesto dei primi Serenissimi e riproporre la loro stessa richiesta. Questa volta avevano modificato una grande ruspa. La reazione dello Stato fu la stessa del 9 maggio 1997. 23 Veneti furono arrestati durante una insensata e inutile operazione delle forze speciali. Fra loro mamme, suocere, padri. Gente assolutamente normale. Veneti che tutto erano meno che terroristi.
Serenissimi Eroi nella storia del Veneto e della Repubblica di Venezia
Il semplice eroismo dei Serenissimi e la loro ingegnosità ha però conquistato un posto speciale nel cuore della gente, specialmente quella veneta. La grandezza e il romanticismo, pulito e onesto, della richiesta di ripristinare legalmente l’indipendenza della Repubblica Veneta, antecedente al referendum farsa dell’ottobre 1866, con cui il Veneto fu annesso al regno d’Italia, non furono pienamente compresi. I Serenissimi sono state le sentinelle in piedi che chiedevano allo Stato italiano di riconoscere il suo errore e porvi rimedio. A 23 anni di distanza, non sono stati dimenticati. Se per molte persone rappresentano ancora un punto fermo, la svolta della storia, vuol dire che la loro richiesta è ancora molto viva e che chiede anche oggi di essere soddisfatta.
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