
Come per il Protocollo Viecca che elimina le trombosi polmonari salvando i pazienti, anche la cura autoimmune tramite plasma, solleva l’opinione pubblica ma viene accolta con freddezza dalle Autorità.
“Questo documento è stato approvato dalle autorità competenti per le sostanze di origine umana (CASoHO E01718) previa consultazione delle autorità competenti per il sangue e le componenti del sangue e dal Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie. Questo documento non è giuridicamente vincolante ma mira a facilitare un approccio comune in tutti gli Stati membri dell’UE alla donazione, raccolta, collaudo, elaborazione, conservazione, distribuzione e monitoraggio di plasma convalescente per il trattamento di Covid-19.”

Questo in sintesi il titolo del documento emesso dalla Commissione Europea il 1 Aprile 2020 con il quale si stimolavano i Paesi membri a procedere con la raccolta ed il trattamento del plasma proveniente dai guariti di Covid-19, riconoscendo la validità di questa cura autoimmune.
Ma da noi si viaggia con il freno tirato. Perchè soltanto gli ospedali di Pavia e Mantova stanno applicando questa cura che ormai assodato, produce la guarigione dei soggetti malati di Covid-19, anche in gravi condizioni?
Chi ha interesse che cure come questa o come il Protocollo Viecca, che elimina i trombi polmonari, causa principale di morte, non vengano promosse a livello di Ministero della Salute e quindi applicate su larga scala, promuovendo una campagna di raccolta del plasma necessaria per la cura dei pazienti, che come dimostrato a Mantova e Pavia, ottengono la remissione del virus in pochissimi giorni ed a volte anche in sole 48 ore?
Dobbiamo anche questa volta pensare che le lobby delle case farmaceutiche, produttrici dei costosissimi, quanto meno utili antivirali, stiano frenando terapie più efficaci ed a basso costo?
Pretendiamo dal Ministero della Salute una posizione chiara ed immediata.
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