
di Davide Chiurazzi – esperto di sanificazione ambientale.
Mi è stata data l’opportunità di scrivere un articolo sulla mia esperienza professionale nel periodo Covid-19; ed io l’ho presa al volo.
Da anni mi occupo, in qualità di responsabile aziendale settore tecnico di pulizie e sanificazioni. Quest’ultima attività mai presa così tanto in considerazione come in quest’ultimo periodo. Da dire che sino ad oggi, erano attività abbastanza bistrattate e “di complemento”. Le aziende, anche quelle di notevoli dimensioni, dovevano fare tagli economici? Ecco, la prima cosa da ridurre erano passaggi sulle pulizie; sanificazioni? non servivano.
Da anni che combatto su questo fronte. Non per mantenere e garantire un certo fatturato alle aziende ove ho prestato servizio, ma semplicemente perché ero, e ne sono convinto più che mai, che le pulizie e le sanificazioni degli ambienti, specie di zone ad alta permanenza di persone, sono necessarie e sono attività primarie.

Per questo che, oltre a quanto già scritto, mi sono sempre battuto per avere giusti compensi economici legati alle attività. Ho sempre voluto offrire ai Clienti alta professionalità ed alti risultati in termini di servizio. Ma, ahimè, ho dovuto sempre combattere con la concorrenza “sleale”, che offriva ed offre, i propri servizi a costi orari improponibili non solo non garantendo un livello alto del servizio ma, spesso, non versando neanche i contributi dovuti ai propri lavoratori? Nel mentre i vari Governi cosa hanno fatto per contrastare questo fenomeno? Nulla, assolutamente nulla se non qualche norma che, come spesso accade, senza esiti concreti. Storia di tutti giorni che molte aziende di servizi, cooperative comprese, aprono e chiudono battenti con una certa facilità per eludere i mancati versamenti.
La storia di questo periodo particolare, ove le attività di sanificazioni sono di primarie necessità, porta a rilevare la presenza di un esercito di improvvisati. Persone che, fino a ieri svolgevano tutt’altro lavoro e oggi, vedendo del business, si sono dedicati a tali servizi.
Ora, non mi sono mai preoccupato della concorrenza leale perché, appunto, si combatte con le stesse armi; costo del lavoro identico, attrezzature professionali simili, prodotti assolutamente certificati. La differenza sta solo nella marginalità che l’imprenditore vuole avere. Nulla di più.
Gli improvvisati, e ne ho avuto modo di incontrarne in questo periodo, pensano che sanificare sia quasi un gioco dal momento che, ed è questo il vero problema, non vi è, quanto meno visibile, un riscontro certo. Ecco che usano attrezzature progettate e per usi diversi, prodotti non certificati che, oltre ad avere bassissimi costi, sono sicuramente inadatti e inefficaci per combattere ed eliminare virus e batteri. Ovvio, un servizio scadente e inefficiente, ha un costo sensibilmente inferiore.
Ma a mio modesto parere il problema è un altro. Un ambiente mal sanificato o del tutto non sanificato, è un potenziale focolaio per il nostro attuale nemico numero uno, il Covid19.
Altro aspetto degli “improvvisati” è che spesso usano prodotti chimici nei modo e nei termini sbagliati con un elevato rischio di rovinare le superfici trattate.
Per questo che consiglio di rivolgersi sempre ad aziende serie, competenti, e con all’interno teams di professionisti. Più alto è il livello di sanificazione e più si riduce il livello di contaminazione.
Le direttive del Presidente del Consiglio in materia Covid19 indicano come prodotti da utilizzare per la sanificazione degli ambienti e relative percentuali: Ipoclorito di sodio (0,1% – 0,5%), Etanolo (62 – 71%), Perossido di idrogeno (0,5%).
Nessun altro cenno su altri metodi di sanificazione, come ad esempio l’ozono, che il Ministero della Sanità, (prot. 24482 del 31/07/1996) lo ha riconosciuto come presidio naturale per la sterilizzazione di ambienti contaminati da batteri, virus, spore, ecc. – mi viene da dire che, essendo un semplice gas, riproducibile con una macchina generatrice di ozono, case farmaceutiche e chimiche avrebbero sensibilmente ridotto i loro fatturati, già miliardari, e quindi hanno spinto perché questo metodo non venisse inserito nell’elenco.
Come funziona l’ozono
L’ozono è un gas instabile che in natura si ripropone subito dopo un temporale o in prossimità di una cascata. Ha un effetto ossidante ed è per questo che annienta virus, batteri, funghi ecc.
L’ozono viene prodotto in prossimità dell’ambiente da sanificare; una volta saturata l’area con i giusti parametri (emissione gr./h – ppm – tempo di intervento), legati all’ambiente e al relativo contenuto, si otterrà una sanificazione al 99,89%. Anche in questo caso il mercato è pieno di incompetenti ed improvvisati. Ricordo che l’ozono è un gas altamente velenoso per l’uomo ed è per questo che gli operatori devono essere costantemente formati e dotati di D.P.I. adeguati.
Macchine generatrici di ozono inadeguate, governate da operatori inesperti, possono, nelle migliori delle ipotesi, non sanificare gli ambienti, nelle peggiori, oltre a non sanificare, possono seriamente rovinare gli apparati elettrici e elettronici.
Aziende come quella dove opero, ma non vuole essere un articolo promozionale, ha deciso di intervenire nel modo indicato dal Presidente del Consiglio e, dove è possibile, utilizzando anche l’ozono.
E’ una delle professioni più utile alla società, se ben svolta, soprattutto in un periodo come quello che stiamo vivendo. In questo periodo ho avuto modo di sanificare, coordinando squadre formate ed altamente professionali, aree diverse. Dal semplice ufficio, alle aree industriali. Dalle camere mortuarie, alle residenze per gli anziani. Ho visto occhi pieni di lacrime, di dolore, di paura. Ho incontrato persone che, mettendo a rischio la propria vita, si dedicavano agli altri con la massima devozione. Mi sono relazionato con tutti, nessuno escluso. E tutti, una volta terminate le nostre abituali operazioni di sanificazioni, ci ringraziavano e salutavano come se fossimo degli eroi. Eroi non siamo. Siamo semplicemente professionisti con una grande consapevolezza di quanto stiamo facendo.
Sicuramente questa pandemia non è colpa della poca attenzione e della poca professionalità nel mondo del cleaning e della sanificazione, vero è che dovrebbe insegnarci che tali attività, se eseguite in modo corretto e da personale competente, possono prevenire sensibilmente i contagi garantendo igiene e pulito. Investire in modo corretto sulla salute, non è mai sbagliato.
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