
Abbiamo già parlato nei giorni scorsi su questa testata del Bar Alessandro di Bosnasco in provincia di Pavia, che ha organizzato una banco alimentare solidale per la raccolta di generi alimentari di prima necessità per aiutare le famiglie in difficoltà a causa del coronavirus. Neanche il tempo di uscire dall’emergenza sanitaria e il vulcanico gestore del locale Gianmarco Civardi ne ha pensata un’altra. L’iniziativa questa volta coinvolge una serie di produttori locali, piacentini ed oltrepadani, che, aderendo, mettono a disposizione i loro prodotti, selezionati tra le eccellenze del territorio, con i quali si può comporre degli “scrigni del gusto” personalizzati.
Il progetto che si chiama “La Borsa del Gusto Slow” intende far conoscere e commercializzare generi alimentari rigorosamente biologici prodotti nelle valli di confine tra le due provincie. Si va dal riso ai formaggi, dalla farina al miele passando dalle conserve e dalla pasta, per finire allo zafferano e non solo. Lo scopo è appunto quello di divulgare le eccellenze territoriali e di aiutare i produttori a “fare squadra”.
Signor Gianmarco innanzitutto come sta andando il banco alimentare solidale?
Il banco solidale va molto bene, la partecipazione delle persone e la loro sensibilità verso l’iniziativa sono state incredibili. Vorrei ringraziare di cuore ad uno ad uno tutti quanti, e chi, pubblicizzandola, ha dato modo di fare conoscere l’iniziativa. Senza di VOI non ce l’avrei mai fatta. Ne approfitto per dire GRAZIE a Sofia, la mia fidanzata, che ha creduto e sostenuto dall’inizio questa avventura. Ora ci fermiamo un attimo, ma torneremo perchè il problema non svanisce dopo l’emergenza e vorrei ricordare che: IL CIBO È UN BENE DI TUTTI.
E dopo questa un’altra iniziativa importante per il nostro territorio. Com’è nata l’idea?
Questa nuova iniziativa è nata principalmente per due motivi. Il primo è la convinzione che l’idea di solidarietà reciproca e di fare gruppo dovrà tornare a fare parte in maniera decisa della nostra società. Meglio aprire menti e cuore che chiuderci fingendo di essere al sicuro ignorando quello che c’è oltre la nostra porta. Il secondo è l’esigenza di sperimentare qualcosa di nuovo per il nostro territorio.

Ha stretto accordi con una serie di produttori locali di qualità. Pensa in futuro di allargare la cerchia oppure l’elenco è completo?
Se dovesse avere un buon riscontro ci piacerebbe allargare la cerchia dei produttori. Scegliamo solo chi produce pensando all’ambiente, alla biodiversità e al territorio. Preferiamo la qualità alla quantità e la sostenibilità all’omologazione.
Quale pensa possano essere gli sviluppi futuri di questa iniziativa?Rimarrà un’esclusiva del suo locale oppure pensa di estendere l’iniziativa con una partnership con altri esercizi, oltre che con quella dei produttori?
Stiamo inoltre cercando di avviare un progetto in parallelo che dia modo ai produttori di conoscere e dialogare con gli esercenti (osti, bottegai, baristi). Sempre restando fedeli ai principi sopra citati , crediamo che i nostri territori (Oltrepò Pavese e Colli Piacentini) siano degli SCRIGNI del GUSTO da valorizzare, lavorando uniti per il nostro bene e il futuro delle nostre Terre.
Rispondi, replica o rettifica