
Il calcio non si arrende, il profitto prima di tutto! Non importa se, per esempio in Francia abbiano deciso di sospendere il campionato, se altre federazioni come la pallacanestro e la pallavolo abbiano già da tempo fatto altrettanto. La Figc, la Lega ma anche l’Uefa premono affinché il calcio, il ricchissimo e stramilionario calcio chiuda le stagioni, comprese quelle delle coppe europee. Solo nella nostra massima serie vanno recuperate 124 gare. Per il Dio denaro, oltre a mettere a rischio la salute di centinaia di atleti ed addetti ai lavori e relativi nuclei famigliari, ci si troverà in presenza di giocatori completamente inattivi da più di due mesi con una condizione assolutamente approssimativa e con deficit muscolari che potrebbero tradursi anche in gravi infortuni. Purtroppo le società si sono rilevate sorde agli appelli da più parti giunti, in primis quelli dei loro tifosi. Indubbiamente, con tutti i problemi che il paese sta attraversando a causa del Covid 19, pensare che gli atleti vadano continuamente tamponati, quando la stragrande maggioranza dei cittadini, anche in caso di necessità, non vengano minimamente considerati è semplicemente vergognoso. Il mondo del calcio aveva a disposizione una grossa opportunità per recuperare un minimo di credibilità, bruciata inesorabilmente per l’ennesima volta. Tutte le tifoserie italiane, con una unità di pensiero comune, sono fermamente contrarie alla riapertura dei campionati. Anche in Germania, il mondo ultras tedesco si schiera contro la riapertura della Bundesliga. SUPERTIFO, storica testata di riferimento del mondo ultras, sottolinea come il concetto di sport sia ben lontano da coloro che ipocritamente governano il nostro calcio, sottolineando ridicole forzature mediatiche che cercano di far passare la ripresa del campionato come uno “slancio” verso il ritorno alla normalità.
La nota più bella invece l’hanno invece scritta decine e decine di gruppi ultras delle più disparate città e categorie. Una vera e propria gara di solidarietà, con iniziative e raccolte fondi senza tregua. Sempre SUPERTIFO e “DODICESIMO IN CAMPO”, trasmissione televisiva condotta dall’amica Milva Cerveni, su Seilatv, trasmissione giunta al ventesimo anno con un successo non solo costante ma crescente, hanno confermato che circa 300 gruppi ultras hanno prodotto qualcosa come oltre tre milioni di euro in donazioni. Il male del calcio, i razzisti, quelli sporchi brutti e cattivi hanno raccolto oltre tre milioni di euro. Giova ricordare che questi ragazzi e ragazze non hanno i conti in banca dei loro beniamini, non navigano notoriamente nell’oro, ma il loro cuore, la loro sensibilità, il loro impegno ha permesso di ottenere risultati incredibili e per certi versi anche impensati. Non crediamo che a nessuno verrà in mente di ringraziarli pubblicamente, non fa notizia, meglio la notizia stride con i preconcetti che molti continuano, troppe volte, a diffondere con ignominia. Nel nostro piccolo, noi vogliamo essere una voce fuori dal coro. Noi vogliamo ringraziare uno ad uno tutti coloro i quali hanno profuso questo impegno, chi donando mascherine ad ospedali e presidi medici, chi portando doni ai bimbi nei reparti pediatrici, chi contribuendo a costruire nuovi ospedali, chi portando le spese a domicilio alle persone anziane o con più difficoltà nei quartieri delle proprie città, chi vendendo mascherine per recuperare fondi per comprare altre mascherine per i medici, chi offrendo quotidianamente pasti al personale medico e paramedico, chi attivando raccolte fondi per ospedali e ricerca. A tutti questi ragazzi devono andare tre milioni di ringraziamenti a partire da chi specula mediaticamente su di loro con una vera e propria costante macchina del fango e nei confronti di tutti quelli che arbitrariamente cercano, molto spesso con assurdi pretesti, di limitarne le libertà di azione e di pensiero, cosa che in questi giorni sta tristemente e prepotentemente emergendo, venendo a galla e colpendo milioni di cittadini con tutti i Dpcm imposti dal Governo.
Vorremo chiudere prendendo spunto da un coro che l’opinione pubblica, soprattutto quella che non ha mai messo piede in uno stadio, ha imparato a conoscere guardando le immagini televisive che riprendevano gli Alpini e i ragazzi della curva bergamasca intenti a costruire l’ospedale da campo di Bergamo, “quelli come noi non mollano mai”.
NON MOLLATE MAI RAGAZZI !!!!!
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