
Due infermiere danno uno schiaffo di umiltà alla arroganza del sistema politico che gestisce le RSA.
Migliaia di anziani deceduti nelle case di riposo per i contagi portati dall’esterno, vuoi per leggerezza o per disposizioni sbagliate per le quali speriamo, chi ha colpe pagherà
Ma a Milano c’è una bellissima eccezione. La Domus Patrizia, zona Porta Romana. Quasi un reality della generosità, da parte di due infermiere e di tredici operatori socio sanitari che, di loro iniziativa, ma supportati dalla struttura, si sono barricati all’interno. Una struttura di 5 piani, completamente blindata per 15 giorni.
Dormivano dove capitava infermiere ed operatori, in palestra, nella sala medica. E nessun contatto diretto con l’esterno, nemmeno sui balconcini della struttura.
Li hanno salvati tutti. Il virus li non è entrato. Sono serviti bontà, sacrificio e buon senso da parte delle due infermiere che si dividevano turni massacranti da 12 ore ciascuna.
“Giorno e notte dentro la residenza, io e un’altra infermiera a dividerci tra ottanta anziani, riposando poche ore su un materasso a terra. Non uscivamo nemmeno sul balcone per non dare il cattivo esempio. Se qualcuno di loro si raffreddava, manifestando sintomi sospetti, sarebbero stati guai. Una prigione? No, ora che sono tornata a casa mi sento in prigione. Quella era casa mia perché mi sentivo utile”, cosi Antonella, una delle due infermiere.
Ottanta anziani graziati dal Covid-19 mentre nelle altre case di riposo avveniva il massacro.
Far conoscere questa storia a politici, direttori sanitari, direttori generali che da settimane si scaricano le responsabilità a vicenda sulla pelle di migliaia di anziani inermi colpiti senza difesa per causa della loro incapacità, forse è una punizione peggiore di quella che potrà arrivare dalla Giustizia.
fonte AGI
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