Bar Alessandro a Bosnasco (Pv): grande successo del banco alimentare solidale

Continua l’iniziativa benefica del bar Alessandro di Bosnasco che ha organizzato presso il proprio esercizio un banco alimentare solidale per la raccolta e la distribuzione di beni alimentari di prima necessità.

Notevole il successo che ha riscontrato l’iniziativa anche grazie alla collaborazione della Croce Rossa e della Protezione Civile.
Noi abbiamo sentito uno dei titolari del bar, che ricordo essere a gestione familiare, Gianmarco Civardi, che è stato un po’ il promotore dell’iniziativa, supportato da tutti i componenti della famiglia.

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Com’è sta andando la vostra iniziativa? Continuerete ancora?

L’iniziativa sta andando bene, abbiamo molto seguito, le persone partecipano, in tanti stanno aiutando portando la loro spesa.
Collaboriamo con la croce rossa di Stradella e con la protezione civile, loro consegnano direttamente a casa. Continueremo anche nelle prossime settimane e l’idea è quella di costituire un’associazione senza scopo di lucro, per cercare di aiutare chi non riesce a procurarsi beni di prima necessità. Credo che in una società sviluppata come la nostra, le persone come minimo debbano avere la possibilità di nutrirsi.

Cosa le ha lasciato questa esperienza?

Questa esperienza mi sta lasciando la consapevolezza che le persone, se unite, fanno la differenza,con gli egoismi non andiamo da nessuna parte. Il nord sa essere molto solidale e ne sta dando prova in queste settimane. Spero che non si perda tutto appena finita l’emergenza. La solidarietà è un modello da portare avanti.

Dopo questa esperienza pensa che la gestione nazionale dell’emergenza sanitaria sia stata efficace o pensa che era meglio una gestione più autonoma da parte dei territori? Mi spiego: ritiene che i singoli territori dovessero avere più autonomia gestionale, a seconda delle esigenze dei territori stessi, sempre ovviamente seguendo le linee guida di stato centrale e regioni, oppure ha fatto bene lo stato ad imporre regole tutte uguali?

Rispondendo a questa domanda, vorrei premettere che secondo il principio “TUTTI COLPEVOLI TUTTI INNOCENTI” può finire solo con l’autoassoluzione della classe dirigente, il balzo più ardito è costruire sull’emergenza un successo politico. Credo ci sia stata mancanza di coordinamento da ambo le parti Stato/Regione, anche se, delle regioni più colpite, c’è chi si è mosso meglio di altri, senza fare inutili polemiche.

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Regista televisivo e teatrale

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