
Una serie di uscite improvvide per il primo cittadino di Milano
“Milano, milioni di abitanti. Facciamo miracoli ogni giorno. Abbiamo ritmi impensabili ogni giorno. Portiamo a casa risultati importanti ogni giorno perché ogni giorno non abbiamo paura. Milano non si ferma”: sono le scritte che compaiono nello spot che il sindaco di Milano Giuseppe Sala ha pubblicato sulla sua pagina Facebook. Lo spot si conclude citando una serie di città tra cui Codogno e la scritta finale “l’Italia non si ferma, #Milanononsiferma“

Quel maledetto 27 febbraio il sindaco di Milano Beppe Sala invitava Milano a non fermarsi di fronte a ciò che stava accadendo a pochi chilometri, a Codogno da dove sarebbe poi scoppiato l’inferno. Il Sindaco, è vero, si è scusato un mese dopo, parole improvvide quelle di invitare i milanesi a non fermarsi. Ma quegli aperitivi ostentati che fecero la prima vittima nel suo segretario di Partito, Nicola Zingaretti, sono probabilmente costati cari.

Non basta scusarsi, caro Sindaco. Lei è anche simpatico ed ha dimostrato di essere una delle persone più capaci di amministrare la cosa pubblica. Ma questa volta la scivolata l’ha fatta grossa, rincarata poi, recentemente con un’altra infelice uscita. I tre milioni di mascherine regalate dalla Regione Lombardia ai lombardi (che comunque non bastano!) l’hanno lasciata disorientata e francamente non ne conosciamo il motivo. Tre milioni ? “Piuttost che nient l’è mei piuttost” si dice a Milano.
Riconosciamo la sua onestà intellettuale, ma le responsabilità sono un’altra cosa. Quanti infetti per quel #Milanononsiferma ? E magari quanti morti? No purtroppo non basta chiedere scusa. I conti si faranno alla fine e ci auguriamo che anche Lei non si metta in fila per un salvacondotto.
Perché in fondo uno scudo penale non si nega a nessuno.
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