
Lombardia. Non è possibile non accorgersi della grande speculazione nata attorno alla mascherine chirurgiche. Prima non si trovavano. venivano fermate dalla Germania e persino dall’Egitto. Ora si trovano, si è ricominciata la produzione interna alla Lombardia ma sono passate dal costo di 0.4 centesimi a pezzo all’incredibile costo di 3 euro al pezzo. Prima dell’emergenza sanitaria, le stesse mascherine erano vendute in scatole da 50 al prezzo di 2 euro nelle stesse farmacie che oggi le spacchettano e le vendono singolarmente.
Federfarma, l’associazione di categoria delle farmacie private, ha oggi rilasciato un comunicato stampa con cui minaccia di costituirsi parte civile nei processi contro tutti quelli che, anche se appartenenti all’ordine dei farmacisti, speculano sul prezzo delle mascherine, di qualunque tipo siano, chirurgiche ffp2 o ffp3, con valvola o senza valvola. Anche l’ordine dei farmacisti ha fatto sapere che i farmacisti sono stati avvisati di non vendere le mascherine ad un prezzo maggiore di quello in vigore prima dell’emergenza sanitaria. Le mascherine sono catalogate fra prodotti da banco e non rientrano fra i prodotti calmierati o a prezzo etico.
Negli ultimi due mesi Federfarma ha chiesto più volte l’intervento delle autorità preposte, cioè del ministero della salute e del primo ministro Conte, perchè imponessero un prezzo di vendita delle mascherine, ma nessuno si è fatto sentire, e nessuna risposta è stata data in merito. Un’altra delle cose necessarie che il governo doveva fare e di cui si è dimenticato.
Federfarma spiega. “Siamo rimasti inascoltati”
“Le richieste avanzate formalmente da FEDERFARMA fin dai primi giorni di marzo, con innumerevoli lettere, rimaste tutte senza risposta” e poi “Per quanto riguarda i prezzi delle mascherine e gli odiosi fenomeni speculativi FEDERFARMA fin da subito si è attivata per costituirsi parte civile contro soggetti, anche interni alla categoria, che si dovessero rivelare colpevoli.
Nonostante le plurime attestazioni di stima, provenienti in primis dal Presidente della Repubblica, nonostante la categoria dei farmacisti stia pagando un prezzo altissimo, anche con la scomparsa di colleghi e con centinaia di contagiati che hanno contratto il virus continuando a tenere aperte le farmacie, tutti gli appelli lanciati per ridurre i costi e migliorare il servizio offerto alla collettività sono rimasti inascoltati.
L’unica cosa concreta che si è potuta constatare sono gli innumerevoli controlli effettuati dalle Autorità preposte, con l’elevazione di pesantissimi sanzioni per quelle farmacie che hanno avuto il buon senso di vendere mascherine singole anziché confezioni da 20, 50 o 100.
Rispondi, replica o rettifica