
Cardazzo di Bosnasco, Pavia. Il bar Alessandro che si trova sulla via Emilia, al confine fra Lombardia ed Emilia Romagna, ha organizzato , un banco solidale e alimentare con beni di prima necessità. Si partirà dal 1 aprile.
Tempi duri
Tempi duri per le aziende in questo periodo, si sa. Lo stato centrale promette degli aiuti ai titolari di partita iva, contributi peraltro nettamente insufficienti, inferiori al reddito di cittadinanza e che oltretutto ritardano ad arrivare. Ma il tessuto economico padano è formato nella stragrande maggioranza da microimprese quasi sempre a gestione familiare che, già tassate e tartassate da un sistema fiscale che somiglia sempre di più ad un vampiro della Transilvania, hanno un unico modo di sopravvivere sperando di accantonare qualche risparmio per momenti come questo: lavorare, lavorare, lavorare.
Nonostante questo c’è chi non si perde d’animo, anzi, e trova la forza, lo spirito e le risorse per aiutare che ha più bisogno.
C’è chi lo può fare in grande, le donazioni che alcuni personaggi dai nomi altisonanti hanno riempito le cronache in questi giorni, e chi lo fa con piccoli ma grandi gesti, dettati dal cuore e non dalla ricerca di notorietà o dalla ricerca di titoloni sui giornali.
Il bar Alessandro
Ed è il caso dei gestori di un piccolo bar tabaccheria di paese, anzi una frazione di un paese, posto però in posizione strategica, proprio sulla via Emilia, sul confine tra Lombardia ed Emilia Romagna. Un paese dove ci si conosce tutti, ci si vuole tutti bene, si passano le giornate tra un chiacchiera e un bicchiere di vino.
Bar Alessandro il nome del locale e si trova nella frazione Cardazzo di Bosnasco in provincia di Pavia in Lombardia.
Banco Solidale e alimentare
I titolari di questaattività, naturalmente provata come tutte le altre dalla chiusuraforzata imposta dal governo, dovendo comunque garantire la vendita ditabacchi per almeno alcune ore al giorno, hanno pensato da mercoledì1 aprile di allestire un piccolo banco alimentare solidale con benidi prima necessità
“Chiunque avesse bisogno potrà prendere gratuitamente quello che gli serve” ci spiega uno dei titolari, Gianmarco Civardi. “Pasta, sughi, omogenizzati ecc. insomma i generi di prima necessità. Il cibo dovrebbe essere un bene per tutti”.
Ecco proprio con esempi come questo ci rende conto della differenza che passa tra l’essere un grande popolo e una piccola nazione.
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