TWS. L’azienda che lotta due volte

TWS Somma Lombardo

La TWS di Somma Lombardo (VA) nasce nel 1974 per volere di Ubaldo Longhin e produce valigie e borse tecniche, su tutte le valigie portautensili.

La Tws in questi giorni è operativa perché inserita nel comparto sanitario, ma visto le urgenze accentuate si trova costretta a lavorare in condizioni veramente difficili e praticamente priva dei suoi effettivi, oltretutto dovendosi sobbarcare gli oneri sociali annunciati a più riprese dal Presidente del Consiglio ma purtroppo, al momento, completamente assenti.

Giuseppe Longhin, figlio del fondatore Ubaldo, da oltre trenta al timone dell’azienda che, in questi giorni di emergenza coronavirus risulta partner fondamentale di AB Medica nel settore packaging, si trova ad affrontare una emergenza nell’emergenza visto le stringenti norme restrittive a cui ogni imprenditore deve attenersi.

Grandi Responsabilità per gli imprenditori

“Ho dovuto firmare un modulo, come tutti gli imprenditori che garantiscono il proseguimento dell’attività della propria azienda, in cui ho dichiarato di essere a norma con le mascherine, con le norme di sicurezza per tutti i dipendenti e che in caso di contagio anche solo di uno di loro la responsabilità ricadrebbe tutta sul sottoscritto. “

Tws. La difficile realtà

“Bene, ma purtroppo la realtà è apparsa subito ben diversa, non si trovano mascherine neanche a pagarle oro, non si trova più nulla di quello che occorrerebbe. Una cosa banale, ho comprato dei gel disinfettanti per le mani, per i pavimenti, quello per le mani, da mezzo litro, l’ho pagato ben 52,00 euro, perché molto spesso, in questi frangenti, molti se ne approfittano. Ho dovuto lasciare a casa tutti i miei collaboratori dal 2 di marzo perché oltre a questi problemi non riuscivo a garantire la distanza di sicurezza di un metro tra un operatore e l’altro.”

La Tws. “Anticipiamo noi, ma quale sarà il futuro?

“Collaboratori a casa a spese mie, come per esempio un ragazzo appena assunto,nella fattispecie a gennaio, con famiglia e figli a cui ho anticipato delle ferie che maturerà chissà quando. Altro esempio, una dipendente che è in azienda da quarantaquattro anni, con noi da quando aveva sedici anni e che andrà in pensione a luglio, la preoccupazione è quella di non poter far fede, pur in totale buona fede, agli impegni finanziari, con le banche, visto che gli ammortizzatori annunciati non si sono ancora concretizzati.

“Fortunatamente le due banche con cui lavoro io mi stanno dando una grossa mano, mi hanno sospeso i mutui, mi hanno prorogato i finanziamenti dandomi anche grosse agevolazioni. La Regione ha sospeso le tasse regionali fino al 31 maggio ma l’orizzonte non appare certamente roseo”

“Tirare la carretta” da lombardi

Queste le dichiarazioni che Longhin ci ha rilasciato in un momento che usando un gergo tipicamente lombardo, si trova a tirare la carretta solo con il fratello Marco, unici superstiti dell’azienda alle prese con molti ordini, vecchi e nuovi, ed una miriade di difficoltà difficilmente gestibili.

A proposito di promesse

A tutti i temerari imprenditori che, nelle settimane e mesi successivi alla fine di questa maledetta pandemia, dovranno affrontare una crisi economica che non avrà precedenti va il nostro più grande in bocca al lupo augurandoci che tutte le promesse sviscerate in questi giorni non siano, come al solito, vane.

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