La barzelletta del modulo per l’autocertificazione coronavirus

Con la comunicazione oggi del Capo della Polizia Gabrielli, sta arrivando la quarta versione del modulo di autocertificazione coronavirus da presentare in caso di controlli.

“Ci sono nuove disposizioni e dobbiamo aggiornare il testo” così afferma Gabrielli. E’ implicito che il Ministero degli Interni sia consapevole che in tutte le case sia presente una stampante in grado di aggiornarci quasi giornalmente senza poi incorrere in sanzioni una volta che veniamo fermati. Ma in quale mondo vivono? Come possono pensare che in un paese dove parte dei comuni, anche nel progredito Nord, non sono raggiunti nemmeno dalla ADSL, versione più lenta di connessione internet, sia possibile stampare real time ogni aggiornamento dovuto al politichese ed alla strenua volontà che da noi l’importante sia pararsi il culo?

Ma la vedete la vecchina nel paese sperduto della provincia di Udine o Reggio Calabria che in men che non si dica, per andare a fare la spesa, scarica e stampa i moduli, sfornati con la velocità del pane ogni giorno? Ma come si può pensare di sconfiggere il coronavirus se siamo a questo livello di burocrazia demenziale. Questo è il paese dei moduli, delle scartoffie, di tutto ciò che copre il fondo schiena della politica. Non sia mai che sopravviva qualche anziano e poi ci faccia causa per via del modulo.

Invece di complicare la vita già difficile delle persone, pensate a scovare i furbetti. Non c’è bisogno di modulo per capire se uno sta aprendo una attività che dovrebbe star chiusa o se sta conversando tranquillamente con amici per strada. Poteri di Polizia e la facciamo finita lì. Onestà, correttezza, buon senso per capire se siamo fuori per necessità impellente o per farci gli affari nostri. Qualche modulo per l’autocertificazione coronavirus in meno e qualche pattuglia in strada in più, magari senza schiantarsi tra di loro nelle strade deserte di Milano e per impedire che questi giorni in cui i pensionati ritirano la loro pensione in Posta, si trasformino in un’altra strage annunciata.

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Gianantonio Bevilacqua, giornalista pubblicista dal 1998 Ordine dei Giornalisti - Regione Lombardia. , Esperto di difesa e politica

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