
C’era da aspettarselo, sono stati necessari migliaia di morti e lo spettro di entrare nel girone infernale di un ospedale per convincere i lombardi che forse quel “STATE A CASA” ripetuto ossessivamente, aveva un fondo di verità e meritava di essere seguito.
Si perché noi non siamo cinesi, noi siamo da sempre abituati a fare un po’ quello che ci pare perché tanto “chi vuoi che controlli”, ed in un modo o nell’altro la svanghiamo sempre. Siamo un popolo, quello lombardo, di lavoratori certamente, ma anche noi siamo inclini a vedere le regole come qualcosa di ingombrante, di inutile. E non abbiamo proprio tutti i torti in un paese dove ci sono più regole che abitanti ma nessuno che le faccia rispettare sul serio.
Ora qualcuno che ci obbliga a rispettare le regole l’abbiamo trovato. Si chiama Covid-19. E’ presente ovunque, non c’è un numero da chiamare, non c’è una app (per ora) che segnala la sua presenza ad una curva e quello che, accidenti, da proprio fastidio, è che non lo vedi arrivare, quando ti accorgi della sua presenza ormai è troppo tardi, sei già in contravvenzione. E non guarda in faccia a nessuno
Forse oggi, guardando le strade delle nostre città, abbiamo capito una cosa. No, non siamo stati baciati sulla via di Damasco della coscienza civica, non sarebbe cosa da noi. Ma abbiamo capito che per rispettare le regole, purtroppo serve la paura, quella vera, non quella di uno Stato parassita ed inutile che crea regole e leggi a ripetizione, manco il legislatore fosse pagato a cottimo, spesso finalizzate ad elargire prebende elettorali . Poi però nessuno a farle rispettare, lasciando dominare uno stato di democratica anarchia, perché si deve sapere che far rispettare le regole costa, e non solo sul piano economico ma anche e soprattutto sul piano del consenso.
Molti in questi giorni si sono chiesti come mai Covid-19 abbia colpito così duramente questo paese. Se ne sono sentite tante di risposte. Se ne aggiungiamo una noi non sarà poi così grave. Avevamo bisogno di imparare, con le cattive visto che con le buone facciamo molta fatica, che le regole si rispettano.
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