
Lega Serie A, Lega Serie B, Lega serie C, Lega Nazionale Dilettanti, Federcalcio a livello nazionale, Uefa a livello europeo, Fifa a livello mondiale, queste sigle rappresentano a vario livello la governance del mondo del calcio.
Quale futuro?
In questi giorni tristi di Coronavirus il mondo sta cambiando e, suo malgrado, anche il calcio e tutte le sue componenti hanno dovuto prenderne atto non senza polemiche e iniziative molto spesso tardive. Ovviamente gli scontri tra le Leghe e la Federcalcio, per settimane, hanno tenuto banco con decisioni francamente discutibili e per lo meno opinabili.
Si è partiti dal si gioca si, si gioca no, si gioca a porte chiuse, si giocano alcune partite a porte chiuse ed altre no, fino ad arrivare alla madre di tutti gli scontri, i problemi e le prese di posizione, il famoso big match Juventus-Inter.
Questa gara ha rappresentato il punto più basso della querelle tra il Presidente della Lega Calcio di serie A Paolo Dal Pino, il Presidente della Federcalcio Gabriele Gravina e molti Presidenti ed addetti ai lavori, uno su tutti il Presidente dell’ Inter Steven Zhang, spalleggiato dalla a.d. Beppe Marotta.
Calcio si, calcio no
Per giorni e giorni si è deciso di non decidere mostrando idee molto confuse e decisamente lontane dalla realtà e dal buon senso fino ad arrivare alla disputa del tanto discusso incontro a Torino, allo Juventus Stadium, a porte chiuse.
Dopo quella gara i campionati si sono fermati come si sono fermati anche quelli di pallacanestro, di pallavolo e tutte le attività agonistiche. Gara che giova ricordare ha messo a serio repentaglio la salute di molti giocatori fino al punto, dopo qualche giorno, di scoprire che il difensore bianconero Daniele Rugani risultava positivo al Covid 19.
Nei giorni successivi sono risultati positivi anche Blaise Matuidi e Paulo Dybala, sempre della Juventus, costringendo l’intera squadra e tutto il team alla quarantena, come ovviamente i giocatori nerazzurri.
Bene, al momento non si ha ancora certezza sul fatto che il campionato, la coppa Italia e le coppe europee vengano portate a termine, tanto che da alcuni giorni le varie governance calcistiche stanno cercando di trovare una possibile soluzione in un vasto labirinto di ipotesi.
Tardivamente, anche la Uefa, arrendendosi davanti alla triste realtà, è giunta alla conclusione di posticipare i campionati europei che avrebbero dovuto partire proprio da Roma a giugno 2021.
Il punto è proprio questo, passino gli interessi economici milionari, passi la regolarità di tutti i tornei continentali, passino i problemi delle perdite a livello monetario che la sospensione dei tornei stessi crea, ad una prima stima solo nelle serie A si parla di oltre 70 milioni di euro a salire,ma una industria come il calcio puo’ mai essere nelle mani di dirigenti gattopardeschi che, usando una metafora, vanno nel pallone senza avere la lungimiranza di salvaguardare un prodotto che andrebbe gestito in tutt’altra maniera?
La cosa ancora più triste è che sono in ottima compagnia, infatti il comitato olimpico internazionale si è arreso,solo ieri, all’ ipotesi di rinviare le Olimpiadi di Tokio che avrebbero dovuto partire il 24 di luglio 2020.
Un piccolo suggerimento…. un bel reset non guasterebbe proprio.
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