La conferenza sull’autonomia di Pavia. Dibattito pluralista e il riferimento a Gianfranco Miglio


Pavia, la città della cultura, del sapere, della dialettica, dei luoghi misteriosi, ha ospitato giovedì 23 gennaio, al Palazzo del Broletto, una conferenza dal titolo intrigante: “Quale futuro per la Lombardia? – Incontro pubblico sull’autonomia”. Importante il riferimento al professor Gianfranco Miglio.

Ad organizzare la serata è stata  la Società dei Lungimiranti con il patrocinio della lista civica Pavia Prima. Sono intervenuti personaggi di spicco della politica e della cultura locale: Giancarlo Pagliarini, storico volto del federalismo lombardo e promotore dell’associazione per la riforma federale che porta il suo nome, oltre che ex ministro del bilancio e della programmazione economica ed ex parlamentare della Lega Nord;

Angelo Ciocca, europarlamentare della Lega, Pietro Bussolati, consigliere regionale della Lombardia e membro della segreteria nazionale del Partito Democratico, Davide Boni, responsabile per la Lombardia di Grande Nord ed ex presidente del consiglio regionale della Lombardia, Alessandro Gioia, coordinatore provinciale del movimento pro Lombardia Indipendenza, e Niccolo Fraschini, consigliere comunale di Pavia Prima, da sempre impegnato nell’universo autonomista, animato da un liberalismo carico di contenuti ed idee.

Un laboratorio autonomista

Ha introdotto l’incontro Roberto Pisani, referente provinciale della Rete 22 Ottobre. Pavia, per una sera, è stata l’anima infuocata del federalismo ed un vero e proprio “laboratorio autonomista”. Domandarsi che futuro esista per la Lombardia significa, in primis, pretendere ciò che i cittadini Lombardi hanno espresso con il referendum consultivo dell’ottobre 2017.

Più potere alla regione, più efficienza, più fondi stanziati per questa entità territoriale, la più produttiva dell’intero assetto europeo, motore economico di un paese intralciato da un pressante centralismo, dall’asfissiante assistenzialismo che limita la libera iniziativa.

101 anni dalla nascita di Gianfranco Miglio

La conferenza è cascata a pennello nel centunesimo anniversario della nascita di Gianfranco Miglio, politologo, pensatore e politico di primo piano della cultura nostrana. L’idea fondamentale di Miglio, partendo dalla presa di coscienza della crisi dello Stato moderno, già ipotizzata dal giurista tedesco Carl Schmitt, si instaura in un’alternativa valida alla fisionomia intoccabile dello Stato italiano.

Dalla crisi nasce la decisione, giuridica e comunitaria, di riorganizzare lo Stato sotto gli ingredienti del federalismo, del regionalismo, con la proposta dei settori spaziali delle macroregioni. La regola fondamentale, al di là di ogni personalismo, si chiama efficienza. È la popolazione lombarda che incarna al meglio questa virtù sotto ogni ambito: dal lavoro, alla sanità, alla produzione, al PIL. Autonomia lombarda, in questo senso, significa creare un’orizzonte di possibilità inimitabile.

Memorabili le sue parole a tal proposito

”Dal confine alpino al crinale dell’appennino tosco-emiliano l’Italia transpadana e cispadana ha una sua specifica ragion d’essere, una sua fisionomia economica produttiva storica e perfino linguistica da richiedere, per il suo pieno sviluppo, anche a beneficio dell’intera nazione, una sua posizione esatta e spiccata in seno all’Italia che sta nascendo. L’unità d’Italia non potrà essere fatta che su altre basi […] La Liguria, il Piemonte, la Lombardia, l’Emilia e le Tre Venezie, ossia tutta l’Italia settentrionale nel suo insieme costituisce un’armonica unità geografica, economica, etnica e spirituale, ben degna di governare se stessa”.

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Giovane scrittore e opinionista. Collaboratore di numerose testate giornalistiche locali e online. Irriverente liberista, polemico, critico e liberale. Esperto di filosofia e storia del pensiero economico.

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