
Coronavirus. Si è detto tante volte “siamo in guerra” molti di noi non l’abbiamo mai vissuta una guerra, l’abbiamo studiata solo sui libri o immaginata attraverso i ricordi di genitori o nonni.
Non è sbagliato questo paragone, una guerra è una situazione che sconvolge le nostre abitudini di vita che si adattano per combattere un nemico, in questo caso ancora più subdolo perché invisibile e perché si fa scudo con persone che conosciamo e che ci potrebbe colpire anche abbracciando o stando vicino a chi vogliamo bene.
Ogni guerra ha i propri soldati che stanno in trincea per difenderci. I nostri soldati sono i nostri medici, i nostri infermieri e tutti gli operatori sanitari, che con turni massacranti in queste giornate di angoscia sono in prima linea per combattere questo nemico invisibile e per soccorrere chi viene colpito. Mentre a noi viene ricordato di stare a casa per ridurre il rischio di essere colpito da questi moderni cecchini chiamati virus, i nostri soldati sono proprio dove il fuoco è maggiore, nei nostri ospedali ormai al collasso.
A loro, nostri soldati di questa guerra che mai avremmo immaginato di dover combattere, deve andare tutta la nostra gratitudine.
Rispondi, replica o rettifica